Melancholyville post

MelancholyVille

5.12.24

9.1.25

The YAH factory

via bramante 13 . milan

la mostra

Quanto è semplice vivere in una bolla di melancolia?

Young Art Hunters è lieta di presentare Melancholyville, l’ultima collettiva del 2024. La melancolia non è un sentimento esclusivamente contemporaneo, anzi ha origini nella Grecia Antica. Tuttavia, ha cambiato forma in correlazione dell’evolvere della società. Infatti, ogni epoca le ha attribuito un nome e una sfumatura semantica diversa: i latini la chiamavano tristitia, a sottolineare il suo lato triste e dimesso; i teologi del medioevo acoedia, sinonimo di pigrizia, arrivando a chiamarla addirittura il diavolo di mezzogiorno, perché colpiva i monaci nelle ore più calde; i poeti cavallereschi malattia d’amore, ovvero la follia che colpiva gli innamorati; i romantici dell’Ottocento spleen, dove finalmente le si riconosce il suo potere creativo.

artists

Erika Allia

Gabriele Argentino

Andrea Ballestra

Alina Giza

Lorenzo Lanfri

Alice Mancini

Andrea Paravelli

Basile Sepulchre

Raffaele Sperandeo

Pauline Talleri

reportage

opening

un ringraziamento speciale a

LORENZA PAGLIARI . LAURA SCHIAVON . LIVIA OCCHIGROSSI . LUCA TEMOLO DALL’IGNA . ANNA PENNATI . VITTORIA BASILE

young art hunters associazione ets

via bramante 13 20154 milano

97890630151

Vorwerk Post

Elia Panori: Vorwerk

7.11.24

21.11.24

The YAH factory

via bramante 13 . milan

la mostra

Siamo in cerca di un obbiettivo, o dei suoi frutti?
La questione sorge da un sentimento innato, così radicato da connettere la materia al suo involucro. Ciò che trovo non è e non sarà la sua forma assoluta, nel tempo il guscio delle aspettative viene scalfito, si sgretola, rivelando molti aspetti senza un fondamento logico, rivelando il mistero. Costruendo embrioni da questa bolla di vuoto, in cui il pensiero percepisce la mancanza di informazioni, vedo un cosmo disperso con riferimenti stranieri. Non necessito di altre visioni per spiegare la dispersione intellettuale di una mente in continua confutazione oltre alle classiche uova del mondo animale. Sono un’ottima deposizione, un’arringa dichiarata apertamente sulla caducità delle convinzioni.

Un uovo di quaglia, una volta schiuso dall’interno, non appartiene più a quell’animale, ma darà una versione parlante dell’involucro, con esatti colore e forma. Non si può dire lo stesso dell’uovo di struzzo, non è coerente la sua controparte animale.
Nonostante si possa riconoscere una varietà nei modi in cui la procreazione agisce, sono riuscito a fermarla, come un immagine immobile nello spazio. Conservare il dubbio e rendere la realtà un concepimento inamovibile ha generato un altro tipo di evoluzione, meno consapevole, più libera dallo schema generale prestabilito.

artist

artworks

Fantasticare sulle probabilità di un ipotetico essere vuoto, un seme così vivo da imporsi l’eternità immobile, riflette il desiderio di scindere in vari segmenti tutto il processo vitale e sui motivi costruiti nel corso dell’avvicinarsi alla “scadenza” dell’individuo. (Da aggiungere la parte di far ritornare all’uovo originale, quindi non rotto)
Vorwerk riporta la mitologia di un arcano equilibrio, tagliare il cordone ombelicale quando la forma ovale non ha ancora resa nota la sua materia per mostrare un universo di esseri ancora da decifrare, nella loro forma ideale. Possono comportarsi liberamente, all’interno di questo scudo combattono contro la realtà canonica e comunicano la loro inesistenza perenne.

opening

un ringraziamento speciale a

LORENZA PAGLIARI . LAURA SCHIAVON . LIVIA OCCHIGROSSI . LUCA TEMOLO DALL’IGNA . ANNA PENNATI . VITTORIA BASILE

young art hunters associazione ets

via bramante 13 20154 milano

97890630151

Nuovo progetto (11)

The Others 24

Artisti

Mauro Valsecchi

Martyna Pietrasik

Anna Pennati

Ipsilonpi

Liubov Bochkova

The Others 2024

young art hunters associazione ets

via bramante 13 20154 milano

97890630151

WhatsApp Image 2024-09-20 at 15.43.49

Lynette Reed: Reflections In Duality

5.10.24

26.1.25

The YAH factory

via bramante 13 . milan

la mostra

‘Il contrasto è l’essenza dell’arte e dell’esistenza. È ciò che dà vita all’ordinario e rivela lo straordinario’

Young Art Hunters è orgogliosa di presentare Reflections In Duality, la mostra personale dell’artista americana Lynette Reed.
L’esposizione mette in evidenza la dualità del percorso artistico di Lynette Reed, che crea questa duplicità realizzando da un lato opere più astratte e caotiche, testimonianza dei pensieri e delle emozioni più profonde e dall’altro lavori più grafici e ordinati, dove a predominare è il soggetto naturale e floreale. La produzione dell’artista converge, tuttavia, nella stessa sostanza perché entrambe le tipologie di opere sono impegnate in un dialogo emotivo scandito da interno ed esterno, rumore e silenzio.

Le opere astratte, caratterizzate da un caos libero da ogni costrizione, sono il riflesso del suo mondo interiore. Colori e forme si alternano in una danza convulsa ma estremamente armonica, rivelando i diversi strati della sua esistenza, dei suoi pensieri e della sua più intima esperienza di vita. Sono delle mappe, fatte di pennellate impulsive rappresentative del caos dei pensieri che dolcemente vengono smussati dall’ondata di emozioni. Incarnano tutto, dalla passione alla gioia, dalla confusione alla certezza, catturando i momenti fugaci che la definiscono.
In opposizione, i fiori rappresentano il volto esteriore, la bellezza che curiamo e il controllo che cerchiamo di esercitare. Sono ordinati, composti ma vibranti e rappresentano l’armatura che indossiamo di fronte all’imprevedibilità della vita. Insieme, queste opere sono una celebrazione del contrasto tra la nostra turbolenza interiore e la calma che proiettiamo.

artist

Lynette Reed

opening

un ringraziamento speciale a

LORENZA PAGLIARI . LAURA SCHIAVON . LIVIA OCCHIGROSSI . LUCA TEMOLO DALL’IGNA . ANNA PENNATI . VITTORIA BASILE.

young art hunters associazione ets

via bramante 13 20154 milano

97890630151

ILLUSTRAMI 7 POST 1

Illustrami 7

14.9.24

30.9.24

The YAH factory

via bramante 13 . milan

la mostra

The YAH Factory, riapre dopo la pausa estiva con una delle sue mostre più attese, giunta quest’anno alla sua settima edizione. 

Illustrami fa parte di un progetto consolidato negli anni, un evento che vede come protagonisti i giovani artisti e poeti emergenti pronti a confrontarsi in una performance dai linguaggi diversi ma affini, generando una sintonia poliedrica che accompagna l’intera manifestazione. Attraverso l’arte musicale, figurativa e oratoria l’atmosfera è ricca di nuovi stimoli immersivi e attuali, che esprimono suoni originali, forme inusuali e parole dal nuovo significato culturale.

artists

Ricky Bordoni
Denny Candotto
Federico Catagnoli
Chiara Cattaneo
Giulia Frump
Mattia Gravili
Marta Grimoldi
Cristian Iacono
Fabio Ingrosso
Ipsilonpi
Natalia Martinez
Rinkaku
Gianluca Ripepi
Sana
Marco Sperini
Mauro Valsecchi

poets

Ilaria Amodio
Sydney Bohanan
Eric De Marchi
Magma
lamarrella
Alessandro Maccari
Martina Menichella
Aurora
Davide Palumbo
Radice
Anna Riti
Alessandro Salemi
Matteo Sanzi
Sabrina Sensoli
Raffaele Sperandeo
Variante di valico

opening

un ringraziamento speciale a

LORENZA PAGLIARI . LIVIA OCCHIGROSSI .  ILARIA RONZONI . ELENA VITTORIA DE LORENZO . LUCA TEMOLO DALL’IGNA . ANNA PENNATI . VITTORIA BASILE. LUCREZIA CARDILLO

young art hunters associazione ets

via bramante 13 20154 milano

97890630151

Invito_Numphaion

Numphaion

18.7.24

31.7.24

Hotel Piccolo Lido

longomare argentina 2 . bordighera

la mostra

Young Art Hunters, realtà di Milano da sempre impegnata nella promozione e divulgazione di arte giovane ed emergente, riconferma la sua collaborazione con l’Hotel Piccolo Lido anche quest’anno e per l’occasione presenta: Numphaion.

«Alle donne la terra, agli uomini il mare», si è sempre detto. Questa nozione ha perpetuato l’idea che le donne siano principalmente coinvolte nell’agricoltura e raramente nelle attività marittime. Navi e barche infatti, sono state a lungo considerate un dominio prettamente maschile. Per secoli si credeva addirittura che avere donne a bordo portasse sfortuna, poiché si pensava che distraessero i marinai dalla rotta prevista, tracciando parallelismi con le mitiche Sirene.

Eppure, la stessa mitologia greca ci insegna quanto la figura femminile e l’elemento acquatico siano complementari, narrandoci di diverse e molteplici divinità femminili dell’acqua, a cominciare da Talassa, la dea primordiale del mare, seguita da una stirpe di Nereidi e Oceanine, sue figlie e nipoti. Anche la storia è costellata di personaggi femminili che hanno sfidato i ruoli di genere e hanno lasciato un’impronta significativa, come l’ammiraglia spagnola Isabel Barreto e le piratesse Grace O’Malley, Anne Bonny, Mary Read e Ching Shih.

artists

Denny Candotto

Marta Grimoldi

Ipsilonpi

Natalia Martinez

Oriella Montin

Rinkaku

Eric Romeo

Sana

artworks

Numphaion prende una rotta coraggiosa e naviga verso la parità di genere. Attraverso il racconto e il mito secolare delle terre liguri, intrapreso dal punto di vista di otto artisti emergenti in esposizione, l’intento è far riflettere il pubblico sul ruolo della donna moderna, riconosciuta come tale, pronta a raggiungere finalmente l’emancipazione sociale e ricongiungerla a quelle figure fantastiche e reali che hanno portato il potere femminile sulla bocca degli uomini.

un ringraziamento speciale a

LORENZA PAGLIARI . LIVIA OCCHIGROSSI .  ILARIA RONZONI . LUCA TEMOLO DALL’IGNA . ANNA PENNATI . VITTORIA BASILE. LUCREZIA CARDILLO

young art hunters associazione ets

via bramante 13 20154 milano

97890630151

Venuses Annett Gioia Post

Annette Gioia: Venuses

15.6.24

29.6.24

The YAH factory

via bramante 13 . milan

la mostra

L’esposizione si articola attraverso diverse sezioni, ognuna delle quali aventi come protagonista la figura femminile, soggetto fulcro nell’arte di Annett Gioia. 


Le donne raffigurate dall’artista, sono delle vere e proprie veneri urbane, così intangibili quanto incredibilmente vicine ad ognuna di noi. Sono donne di tutti i giorni dai colori e dalle forme diverse, che silenziose, ci accompagnano lungo un viaggio fatto di emozioni sempre più travolgenti. 


artist

Annett Gioia

Annett Gioia è un’artista che vive e lavora a Francoforte, Germania. 
 L’arte è sempre stata una parte importante della sua vita, influenzandola fin dalla prima infanzia, dandole modo di esprimere i suoi sentimenti e le sue emozioni attraverso l’utilizzo di diverse tecniche artistiche. Per lei l’arte è l’opportunità di rendere visibile l’immateriale, lasciando che siano i riferimenti istantanei della realtà a dare forma alle opere. Annett Gioia ha partecipato a diverse esposizioni collettive e personali tra l’Italia e la Germania, Venuses è la sua prima mostra personale a Milano.


reportage

La luce è un elemento fondamentale, che ci guida e ci scorta attraverso il percorso. 
 Un bagliore che scopre ed accarezza i corpi nelle loro pose più naturali e nei loro momenti più intimi e quotidiani, rendendo l’osservatore uno spettatore silenzioso di quei gesti e di quelle movenze tanto delicate quanto accattivanti.
La mostra alterna lavori su carta ad oli su tela, creando un collegamento sempre più stretto tra i colori e le donne raffigurate. Alcune figure sono solo abbozzate con chine e matite, altre, si rivelano cariche e sature in corrispondenza alla potente ricerca dietro ad ogni posa. Il suo obiettivo è trasmettere la profondità e l’unicità di ogni persona, sia attraverso disegni realistici che con una sintesi di linee essenziali.


artworks

un ringraziamento speciale a

LORENZA PAGLIARI . LIVIA OCCHIGROSSI .  ILARIA RONZONI . LUCA TEMOLO DALL’IGNA . ANNA PENNATI . VITTORIA BASILE 

young art hunters associazione ets

via bramante 13 20154 milano

97890630151

Fabio Ingrosso Cover

Fabio Ingrosso

fabio ingrosso

YAH ARTIST SINCE 2024

Fabio Ingrosso

The essence

legno, terra, essenze

var. 180x120x120cm

su richiesta

The essence è un’opera evocativa che si manifesta come una porta di legno profumata, che emerge da un cumulo di terra. Questa porta, per quanto realistica e tangibile, è inutile: non si può aprire. Appare nello spazio come un’isola in mezzo a una terra brulla, una meta alla fine di un viaggio interiore alla ricerca di sé stessi e dell’essenza. La porta di “the essence” è una metafora del percorso esistenziale. Rappresenta la fatica e l’impegno investiti nella costruzione di un sé che, alla fine, rimane inaccessibile. Il viaggio alla scoperta dei meccanismi della vita è simile al vagare per mare e per terra sotto il cielo infinito, sia di giorno che di notte. È un’odissea che richiede di andare oltre i sensi, di tentare di aprire una porta impossibile. Nello spazio in cui la porta emerge, la terra brulla suggerisce una destinazione raggiunta dopo un lungo vagabondare. Eppure, questa porta che si erge davanti a noi, che forse abbiamo costruito noi stessi con grande sforzo, non si può aprire. Questa impossibilità solleva una domanda profonda: esiste davvero un’essenza? O è tutto un miraggio, un’invenzione della nostra mente in cerca di significato? Dal legno della porta si diffonde un profumo, un’essenza naturale che permea l’ambiente circostante. Questo odore è intenso ma effimero, suggerendo una presenza che è reale e al contempo sfuggente. Forse, l’essenza che cerchiamo non è qualcosa da attraversare o possedere, ma semplicemente da percepire. Forse è solo un profumo, un ricordo olfattivo che ci ricorda la nostra connessione con il mondo fisico. The essence sfida lo spettatore a riflettere sul significato della ricerca interiore. La porta, pur essendo inutilizzabile, diventa custode di una dimensione inaccessibile. L’odore del legno, che è suolo e profumo, rappresenta un’essenza che non può essere catturata o attraversata, ma solo vissuta nel momento.

La serie di sculture Cast-aways esplora il tema del naufragio di una forma naturale attraverso l’uso del piombo. Queste opere sono fusioni di pezzi di rami, trasformati in rilievi aggettanti pochi centimetri. Presentate in piano e leggermente rialzate, le sculture proiettano un’ombra o un buio sotto di esse, creando un effetto visivo di profondità e peso. Il piombo, con la sua densità e il suo aspetto grezzo, viene utilizzato per evocare la gravità e la forza che trascinano i rami verso il basso, come corpi inerti alla deriva. Questa scelta estetica non è solo un richiamo visivo, ma una rappresentazione tangibile del naufragio di una forma naturale, che perde la sua leggerezza e vitalità sotto il peso del metallo. Cast-aways è una meditazione visiva sulla disgregazione e sulla perdita di forma. Le sculture invitano lo spettatore a riflettere sulla fragilità della natura e sulla sua capacità di mutare sotto l’influenza del tempo e degli elementi. Questa serie, con la sua potente materialità, offre una profonda riflessione sul naufragio come condizione esistenziale.

Fabio Ingrosso

Cast-aways series

piombo

var. 30x7x4cm

Fabio Ingrosso

Breaking up/apart

legno, ferro

140x60x50cm

Lasciarsi, disperdersi. Composta di due parti, una in legno e una in ferro, questa opera rappresenta due entità che si separano e si disgregano. La parte in legno è un tronco che, marcito all’interno, è stato bruciato sul lato danneggiato, lasciando l’altro lato con la sua colorazione naturale. Il tronco, contorto e disorganico, vulnerabile e fragile, emerge dalla combustione delle esperienze vissute. La parte in ferro, realizzata in lamiera saldata e bruciata con l’elettrodo, è patinata di nero all’interno. La superficie annerita e l’aspetto ruvido della lamiera contrastano con la forza e la durezza del ferro, suggerendo un’analoga dualità di forza e debolezza, sofferenza. Le due parti, poste una di fronte all’altra, sono speculari nella forma, come due metà separate che si allontanano ma rimangono legate da un profondo legame visivo e concettuale. Entrambe le metà mostrano il lato bruciato all’altra, rivelando le proprie cicatrici e vulnerabilità, il fuoco che le univa. È un dialogo silenzioso tra due forme, due anime, due fiamme che si sono incontrate, amate e che insieme hanno bruciato, e che ora si disperdono nello spazio e nel tempo. Breaking up/apart è una riflessione sulla separazione e la disgregazione. La scultura rappresenta il dolore e la bellezza della perdita, la trasformazione che avviene quando due entità un tempo unite si distaccano, portando con sé le tracce del loro incontro e della loro combustione. È una meditazione sulla natura complessa delle relazioni umane, sulla capacità di amare intensamente e di sopportare la conseguente distruzione. L’opera invita lo spettatore a contemplare le dinamiche della separazione e del cambiamento. Breaking up/apart non è solo una rappresentazione di due forme che si allontanano, ma una celebrazione della capacità di sopravvivere alla dispersione, delle cicatrici che rendono unica ogni forma.

Fabio Ingrosso

Al vento series

ferro

var. 20x20x15cm

La serie di sculture Al Vento esplora l’intrigante metamorfosi della materia, dove il ferro, solitamente sinonimo di solidità e resistenza, rivela le sue fragilità. Realizzate in lamiera di ferro, queste opere sono il risultato di un processo artistico che coinvolge la saldatura e la bruciatura della superficie, conferendo alle sculture un aspetto ruvido e vissuto, in cui le tracce di calore e l’erosione diventano protagoniste visive. Le forme sembrano sfidare il tempo e gli elementi, ma al contempo rivelano una sottile vulnerabilità. Le forme si disgregano sotto l’influenza delle forze esterne, si distruggono, perdono la loro identità. Ogni pezzo racconta una storia di trasformazione, dove la vita e la forma si disfano in un lento ma inesorabile processo di erosione ‘al vento’. Questa serie è una meditazione visiva sulla disgregazione. Le sculture di Al vento evocano l’immagine di corpi che lottano contro la propria dispersione, offrendo una riflessione profonda sulla fragilità della vita e sulla sua inevitabile fine. In un mondo in cui tutto sembra essere in costante movimento e cambiamento, queste opere invitano lo spettatore a contemplare la bellezza intrinseca della decomposizione.

Fabio Ingrosso

inFusione series

piombo, ferro, legno

var. 41x36x140cm

Supporti inclusi

inFusione è una serie di fusioni in piombo di ghiacciai concettuali immersi in un mare realizzato in pannelli di legno bruciato. Ogni pannello del ciclo di opere, sollevato a diverse altezze da una minima base di ferro, offre uno sguardo unico sul ghiacciaio che ospita, invitando gli spettatori a inFondersi nella visione. La disposizione delle opere in un ipotetico allestimento consentirebbe al pubblico di adottare diverse prospettive, posizionandosi in ginocchio, sulle punte dei piedi o in altre posture, creando un coinvolgimento fisico e sensoriale con le installazioni. Sul piano concettuale, “inFusione” articola due riflessioni. Da un lato, l’opera esplora tematiche ambientali, rappresentando un mare di legno bruciato che richiama l’attenzione sulla nostra responsabilità nei confronti del pianeta. Dall’altro, la riflessione è più intima, indaga la natura transitoria della vita e del tempo. Il ghiaccio, quale registro mutevole di storie passate, è un custode per la nostra esistenza immersa in un mare già bruciato. La fusione del ghiaccio in acque sempre più calde rappresenta la transizione inevitabile della vita stessa. inFusione sfida lo spettatore a considerare come le nostre storie siano conservate e distrutte dal ghiaccio del tempo.  inFusione è una provocazione sull’essenza dell’esistenza umana, un invito a contemplare il nostro impatto sul mondo e a riflettere sul confine fragile tra la conservazione e la distruzione.

solo

2023, Orme. Un sentiero di alberi – ombra del tem- po, brescia

2022, L’uomo assurdo, l’intensità della vita, Castellaro Lagusello

group

2024, illustrami 7, the yah factory, yah, milano

2024, Cicatrici, Residenza d’artista, Organico Perduca, Travo

2024, Si-O2 – Metamorfosi Visive, The YAH Factory, Milano

2023, Passione e Tradizione, S. Melzani, Sarezzo

2023, Casematte, Calicanto spazio arte, Brescia

2023, Anatomia dell’Essenziale, A. Rossoni e F. Ingrosso, Sarezzo, Villa Carcina

2021, Avvicinando la Natività, Museo Diocesano, Brescia

fairs

2025

baf, almach art & young art hunters, bergamo

BIO

Artista e musicista, lavora anche con lo pseudonimo _doo_t. (Death Of the Olive Trees). Dal 2021 studia Scultura all’Accademia di Belle Arti Santa Giulia, a Brescia, mentre lavora come direttore creativo in un’azienda specializzata in pubblicità monumentale. Dal 2023 segue un percorso di formazione con Stefano Bombardieri. Nato a Lecce nel 1994, ha vissuto a Brescia, Milano, Copenhagen, Malta, Madrid, Parigi, Londra, Melgven in Francia e Ginevra. I viaggi e la malattia, con cui ha convissuto per tutta l’adolescenza, sono state esperienze decisive per lo sviluppo della sua attitudine artistica. Nel 2023, vince il premio del pubblico nel contest di Filosofi lungo l’Oglio con l’opera “Non avere abbastanza desideri né fiato’.

young art hunters associazione ets

via bramante 13 20154 milano

97890630151

Purple Rain Post

Luigi Francischello: Purple Rain

4.5.24

18.5.24

The YAH factory

via bramante 13 . milan

la mostra

Young Art Hunters è orgogliosa di presentare Purple Rain, la mostra personale dell’artista Luigi Francischello.


L’esposizione è un viaggio nella memoria attraverso i diversi personaggi che abitano le tele, figure che appartengono ad un tempo lontano che l’artista reinterpreta in chiave contemporanea con la volontà di aprire un dialogo con i grandi maestri dell’iconografia del passato, ispirandosi alle tavole indiane del xv secolo e alle stampe giapponesi ma anche a Courbet, Botticelli, Waterhouse e Von Stuck.

artist

reportage

I soggetti sono rappresentati in modo ieratico e statico, mescolando elementi del passato e del presente, introducendo un’interpretazione distorta e personale della ritrattistica che esplora temi come l’identità, la collettività e offre uno sguardo unico sulla percezione dell’arte.
Il ritratto crea un mondo fittizio, fatto di simboli, figure retoriche, rappresentazioni didascaliche che emergono dal subconscio e vanno a interagire inconsapevolmente e consequenzialmente con l’intento e la narrazione. Viene così creata l’illusione che il campo visivo riveli una logica criptica e nascosta tutta da decodificare.

artworks

Purple Rain è un viaggio metaforico all’interno di identità possibili. È la messa in scena vistosa e ridicola che manifesta l’indicibile a garanzia dell’essenziale, della nuda e fredda tangibilità. Ciò che interessa è la monumentalità delle sembianze resa tale dalla tecnica pittorica utilizzata, veloce e istintiva ma al contempo ponderata e meditata.

un ringraziamento speciale a

LORENZA PAGLIARI . LIVIA OCCHIGROSSI .  ILARIA RONZONI . LUCA TEMOLO DALL’IGNA . ANNA PENNATI . VITTORIA BASILE 

young art hunters associazione ets

via bramante 13 20154 milano

97890630151

Duat of Light Post

Duat Of Light

la mostra

Per il Fuorisalone 2024, Young Art Hunters inaugura Duat of light, una collettiva di quattro artisti giovani ed emergenti pronti ad interrogarsi sul tema ‘materia-natura’.


artistS

Federico Catagnoli

Chiara Cattaneo

Elia Panori

Mauro Valsecchi

reportage

Le opere paradossali generate dalla bravura degli artisti Federico Catagnoli, Chiara Cattaneo, Elia Panori e Mauro Valsecchi, tendono la mano verso lo spettatore in un percorso accompagnato da soli interrogativi che si possono visionare nei materiali e nei concetti delle installazioni. Ci si addentra in una caverna dove la luce è il dubbio e l’oscurità la certezza di non poter affermare nessuna risposta. Il confine della nostra percezione risiede nella volontà di attraversarlo e varcare nuovi e non ancora scoperti misteri immateriali.

O Osiride, toro dell’Amenti! Thoth, re dell’eternità. Io sono il Dio grande della Barca divina che ha combattuto per te. Io sono uno di quegli dei, i Giudici che operano la giustificazione di Osiride contro i suoi avversari nel giorno in cui vengono pesate le Parole. Io sono un tuo consanguineo, Osiride.

Libro dei morti

Il Duat è una caverna denominata dagli antichi egizi “funeraria”, essa racchiude i più grandi interrogativi che l’antica civiltà si poneva insieme alla speranza in un aldilà che non fosse una fine ma piuttosto, un inizio. Prendendo in considerazione il Duat come luogo-non-luogo senza un tempo specifico, possiamo arricchirci di numerosi interrogativi sulla purezza della materia che abita la grotta, la stessa materia dove l’irresolutezza è il traguardo del percorso che ci permette di comprendere i limiti del genere umano e riconoscere l’importanza delle sorgenti vitali senza abusarne.

un ringraziamento speciale a

LORENZA PAGLIARI . LIVIA OCCHIGROSSI .  ILARIA RONZONI . LUCA TEMOLO DALL’IGNA . ANNA PENNATI . VITTORIA BASILE 

young art hunters associazione ets

via bramante 13 20154 milano

97890630151

MIA Day 4

MIA Photo Fair 2024

MIA Photo Fair 2024

Alice Brizzi

Giulia Frump

Ego Nauta

Emma Vitti

Irene Vesentini

Young Art Hunters propone per questa edizione un progetto, formato a sua volta da diversi sotto-progetti che ne cambiano e trasformano la narrazione. Si apre il percorso espositivo con le fotografie permanenti della fotografa Emma Vitti, madre delle future generazioni, presentando tre serie importanti e di forte impatto visivo. Segue la sezione dedicata alle giovani promesse della fotografia con i progetti di Giulia Frump e Alice Brizzi, testimoni di un cambiamento che si è compiuto o che si sta lentamente compiendo, lasciando poi spazio ai progetti di Irene Vesentini e Ego Nauta dedicati all’attimo precedente al cambiamento, la paura e l’incertezza di quel che sarà, proposto attraverso epifanie visive congelate nell’istante prima di aprirsi alle infinite possibilità di un futuro incerto.

young art hunters associazione ets

via bramante 13 20154 milano

97890630151

DSC_7330 (1)

Davide Palumbo

davide palumbo

YAH ARTIST SINCE 2024

Flirt

 

Se scriverò,

scriverò testi disturbanti,

incuranti,

che ti marchiano a fuoco un segno

buono o cattivo

doloroso o salvifico.

Che inducono alla follia.

Che inseminano domande

come piccoli germogli.

Chissà chi risponderà.

 

Se reciterò,

reciterò testi insolenti,

veri da essere disprezzati

Che non cercano consenso,

non inducono a risate,

sparati come un proiettile

alla cieca in una folla.

Chissà chi ucciderà.

 

Se leggerò,

leggerò con enfasi,

fermandomi ad ogni frase che

alimenta l’inutile lussuria di

viaggiare con la mente.

E mi prenderò la briga

di saltare e di strappare

tutti i libri che io solo,

con l’arbitrio che mi vizia,

riterrò indegni, confondibili,

immondizia.

Chissà chi li raccoglierà.

 

Se fumerò,

fumerò sigari,

mi inietterò morte vera,

morte gustosa,

morte che mi assaggia, mi assapora,

questa notte.

Poi mi dice: perché mi cerchi

solo a volte?

Non lo so, rispondo io.

Cerco a volte anche la vita.

Busso a entrambe, vi corteggio.

Un po’ ci flirto.

Chissà chi si innamorerà.

 

Se crescerò,

crescerò solo dopo aver sbagliato,

dopo aver fallito,

dopo aver fatto soffrire,

dopo essermi pentito così tanto

che desidero morire.

Chissà chi mi accontenterà.

 

Se dirò addio,

dirò addio godendomi la sofferenza,

senza perdermi uno sguardo,

col terrore di un bambino

che ha paura di cambiare

il suo gioco preferito,

che non ha il coraggio di affrontare

il livello successivo.

Lo farò abbaiando come un cane

che si sente abbandonato

una mattina d’estate.

Chissà chi ritornerà.

 

E se, infine, morirò,

morirò suicida.

Perché non riesco a non pensare

che niente ha più valore della fine.

Che anche la morte,

con un po’ di fantasia,

si può rendere poesia.

Chissà chi mi piangerà.

Davide Palumbo

Atene

 

I vecchi a me

danno noia. Qui però

sono nipote

Davide Palumbo

Il gatto e il bambino

 

Amo i gatti.

Per ogni occhiata curiosa,

c’è un po’ di voglia di scappare.

Ogni artiglio per attaccare,

c’è un cuscinetto gonfio abbastanza per atterrare,

correre,

scappare.

Per non farsi male.

 

Amo i gatti,

perché quando ti usano

lo fanno sinceri,

e ti chiedono il permesso.

 

Amo i gatti,

che ignorerebbero un tramonto sul mare

per uno spago che agito nella mano,

perché, al contrario del sole, è imprevedibile

e si deve meritare.

 

Amo i gatti

perché non cercano di capirti,

ma di incuriosirsi.

E per ogni curiosità che soddisfano,

ne troveranno subito un’altra con cui imparare il mondo

e risolverne tutti i misteri in un secondo.

 

Emozionarsi come bambini e dilatare lo sguardo,

salvo poi stancarsi,

abituarsi,

e ricercare un nuovo traguardo.

 

Amo i gatti,

perché con le loro stramberie,

alla fine,

mi insegnano il mondo.

Che va vissuto,

inventato,

secondo per secondo.

 

Amo i gatti,

perché sono come questa poesia.

Confusa, slegata,

una follia.

Ma almeno è mia.

Davide Palumbo

La maledizione degli ironici

 

Mi chiedi perché

non scrivo di te

E so che non scherzano

i tuoi sentimenti

mentre scherza

la tua bocca.

Che ti muovono da dentro come dei burattinai

 

Echi del passato

Dici

Una partita con me stessa.

È una tenera bugia:

Non si smette mai né di giocare

Né di invitare altri a partecipare.

 

E se gioco da avversario

O da nemico

Lo decidi solo tu.

 

È un enigma ciò che dici

Più di ciò che pensi.

È la maledizione

degli ironici.

Ti tradiscono la voce

E la taranta del tuo sguardo

È la condanna

dei sinceri.

 

Sono forse

la tua droga?

Ti avveleno dall’interno

mentre tu

mi spingi in vena?

Sei la vittima

di un mio inganno?

 

Ti sei unita alla partita

che gioco con me stesso.

Ma se giochi da avversario

O da nemico

Lo decido solo io.

Davide Palumbo

BIOGRAFIA

“Se è vero, come penso, che il mondo è un’illusione, le storie sono l’unico modo per dialogare con esso, perché sono fatte della stessa materia”. Da bambino, rannicchiato nel suo sgabuzzino, Davide trovava nella scrittura un modo per fare questo: illudersi. Immaginare. Creare nuove finzioni per arricchire il suo mondo. E, in questo modo, conoscere sé stesso. Per un periodo piuttosto lungo, poi, si è abbandonato, perso negli intricati vicoli di percorsi che qualcun altro aveva tracciato per lui, troppo perfetti per essere suoi. Sarebbe sbagliato dire che ora è uscito da questo labirinto, e sarebbe sbagliato dare per certo che vi uscirà, ma sicuramente ha ritrovato gli strumenti per cercare la via. Per “tracciare il suo percorso”. Frase dopo frase. Illusione dopo illusione.

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via bramante 13 20154 milano

97890630151

FOTO_Acrylic Needs

Acrylic Needs

acrylic needs

YAH ARTIST SINCE 2024

Acrylic Needs

Questo non è un bicchiere

borchie, vetro

19×12,5 cm

180

Acrylic Needs

Drama habits

borchie, metallo, carta

9x25x14 cm

300

Acrylic Needs

The sharp vintage 2

borchie, bachelite

20x23x12 cm

450

Acrylic Needs

Accettati

legno, metallo, borchie, plexiglass

65×30 cm

1800

Acrylic Needs

Ionico borchiato

borchie, gesso

80×25 cm

2500

solo

2025

questo non è un bicchiere, the yah factory, yah, milano

group

2024

Sio2, The YAH Factory, YAH, Milano

2020

Giovani in Arte, Palazzo Ferrajoli, Roma

fairs

2025

baf, almach art & young art hunters, bergamo

BIO

Maria Orfano nasce il 25 agosto 1995 ad Arona, una piccola città sul lago maggiore. Completa la sua formazione di tipo scientifico laureandosi nel 2020 al Politecnico di Milano alla magistrale di ingegneria civile. Dalla prima adolescenza inizia ad interessarsi alla pittura come autodidatta, portando avanti un’attività pittorica salutaria i cui temi principali sono nature morte e paesaggi. Nell’agosto del 2020, in seguito a quella che lei stessa definisce “una sorta di epifania”, decide di stravolgere totalmente il suo approccio all’arte, iniziando a creare opere mediante l’utilizzo di oggetti di uso comune, accostati all’elemento principale della sua nuova poetica: le borchie. Così nasce la nuova personalità di Acrylicneeds, il cui scopo principale è di mostrare una visione distorta della natura, al fine di creare contrasti e ribaltare la concezione di oggetto. I temi principali affrontati dall’artista sono la solitudine dell’uomo, il disagio esistenziale e il desiderio di isolamento dal mondo esterno. Le composizioni di Acrylicneeds,
dall’atteggiamento provocatorio, vogliono invitare all’introspezione, chiedendo a chi
guarda un cambio di punto di visra rispetto alla realtà. La sua visione “spinosa” della vita vuole creare un misto tra malinconia ed ironia, portando anche a riflessioni riguardo la frivolezza del nostro mondo.

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Foto_Matteo Sanzi

Matteo Sanzi

matteo sanzi

YAH ARTIST SINCE 2024

Nara

 

Il cerbiatto ha corna che sbocciano

sono ciliegi in fiore. Sta crescendo

con paura, ma poggia il naso

sulla mia mano tesa. Una carezza

di cui sente il profumo buono

riconosce la propria casa.

 

E vedo negli occhi pece

simili a pozzi profondi

qualcosa che avevo dimenticato.

Il cucciolo ritrova ciò che ha perso – ora

è diventato cervo.

Matteo Sanzi

Rien ne va plus

 

Il futuro è un acido che corrode

da dentro, mentre rapido corre

da te. All’oscurità sceglie

 

gli scatti spasmodici delle macchine –

se il buio è inevitabile, preferisce

non averne memoria: meglio

 

dimenticare la Storia. E se distratto

non ha potuto raggiungerti ancora

di questo gli rincresce. Come vola il tempo

 

quando si cresce.

Matteo Sanzi

Incognito

 

Di notte sono un ratto

che sgomita nei vicoli

per un briciolo di spazio.

Ululo a una lampadina

spenta, per credere

 

che non sia più vera

della sfera di luce novembrina.

Piccolo e lesto, manifesto

il non appartenere

 

alla natura umana

Terminata la finzione

lascio indietro il pelo

 

ma non la coda – e di sicuro

non il vizio. Avvicino

 

alla luna piena il mio cuscino.

Matteo Sanzi

Gridare amore al cuore del mondo

 

Se mi scivoli nelle vene

e lì vi lasci pezzi di sangue

non mio, a blocchi – mi tocchi

e poi scegli di non tornare più

 

mi perderai in questo rollio di cuori

tamburi che suonano nel fondo di una giungla

da bestie che non sanno come essere amate

 

perché non sanno com’è essere amate.

 

Improvvisamente provo

un sentimento più profondo

della bestia che gridava

Amore

al cuore del mondo

Matteo Sanzi

2023

Illustrami6, The YAH Factory, young art hunters, Milano

2021

The Contest, Looking For Art, Milano

BIOGRAFIA

Matteo Sanzi, nato a Milano il 20/05/1997. Studia Fisica all’università, con la penna in una mano e un romanzo nell’altra. Dopo la laurea frequenta corsi di scrittura creativa, poesia, e trova un lavoro che non c’entra nulla con quanto sopra: quantomeno gli dà da mangiare e paga le bollette. Tiene nel cassetto un romanzo, un silloge e una traduzione di poesie dall’inglese. Da grande vuole scrivere per vivere; al momento, vive per scrivere.

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Nuovo progetto (4)

Natalia Martinez

natalia martinez

YAH ARTIST SINCE 2024

Natalia Martinez

Extravagant look

lycra, metallo

55×40 cm

450

Natalia Martinez

Dark mask

cotone, fibre, cashmere, seta, poliestere, metallo

36×30 cm

500

Natalia Martinez

Nereida

cotone, metallo, fibre, cashmere, seta, poliestere

36×30 cm

500

Natalia Martinez

Sad cachique 2

lycra, raffia, pelle, lurex, metallo

110×80 cm

2500

Natalia Martinez

Color spectrum mouth

lycra, viscosa, metallo, lurex

72x46cm

550

group

2025

life on mars?, the yah factory, yah, milano

2024

illustrami 7, the yah factory, yah, milano

numphayon, young art hunters, bordighera (IM)

BIO

Natalia Martìnez è nata a Burgos, in Spagna. Ha studiato Restauro d’Arte nella sua città natale, completando gli studi in Fashion Design a Milano, città dove si è stabilita per un periodo della sua vita. Attraverso la sua esperienza nella moda, si è interessata ai diversi materiali tessili in una prospettiva alternativa: i nastri ottenuti dal tessuto tagliato. L’unione della passione per la sartoria e i precedenti studi, l’hanno portata a un amore per la precisione e al lavoro manuale ripetitivo, oltre ad incrementare l’importanza del colore nei processi. Nasce così la sua passione per le maschere, oggetto da sempre presente sin dalle più antiche culture dell’umanità. Le sue opere sono realizzate attraverso la tecnica dell’uncinetto, che ha voluto elevare a un livello più complesso e libero, sbarazzandosi dei modelli piatti consolidati con fibre tradizionali e naturali per dare vita a possibilità di improvvisazione, trasformando la maglia piatta in tridimensionale con un approccio scultoreo attraverso fettucce, fibre e materiali da ferramenta, considerati poco nobili e di scarto. Questa sperimentazione della tecnica l’ha portata allo studio di volti irregolari e difficili da rappresentare. Il suo lavoro viene affrontato con la precisione del mestiere e la massima spontaneità, portandola in una dimensione che unisce arte e artigianato.

young art hunters associazione ets

via bramante 13 20154 milano

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Locandina OK ferma

SiO2

la mostra

In assonanza con i racconti dell’autore boemo Franz Kafka e per il centenario della sua morte, Young Art Hunters, realtà da sempre impegnata nella promozione e divulgazione dell’arte emergente, inaugura in suo onore
‘SiO2’ – Metamorfosi visive.

artistS

Acrylic Needs

Bic Indolor

Amerigo D’Angelo

Fabio Ingrosso

Mattia Gravili

Lorenzo Mazzotta

Oriella Montin

Germán Muñoz

Nastazja Staniszweska

Mary Claire Tillotson

Nicole Viranin

reportage

Come il silicio, la cui composizione chimica polimorfica può assumere diversi connotati a seconda della percezione e dell’ambiente circostante, così gli undici artisti in mostra affrontano i temi del trasformismo mistico e fisico, sviluppando, proprio come nel racconto ‘La Metamorfosi’, una riflessione verso l’identificazione delle problematiche dell’uomo contemporaneo; quali: l’incapacità di dialogo tra le persone, l’incomunicabilità delle proprie esigenze e l’esilio del diverso.

artworks

Amerigo D’Angelo

Lorenzo Mazzotta

Acrylic Needs

Germán Muñoz

Bic Indolor

Mary Claire Tillotson

Fabio Ingrosso

Nastazja Staniszweska

Nicole Viranin

Mattia Gravili

Oriella Montin

La mostra vuole dunque aprire un dialogo verso una condizione sociale dove la propria identità personale viene annientata in funzione di un’omologazione alla forza lavoro e dove l’alienazione prende piede sia nella società odierna che nel contesto familiare creando delle vere e proprie mutazioni fisiche e di pensiero.

un ringraziamento speciale a

LORENZA PAGLIARI . LIVIA OCCHIGROSSI .  ILARIA RONZONI . LUCA TEMOLO DALL’IGNA . ANNA PENNATI . VITTORIA BASILE 

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via bramante 13 20154 milano

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Nuovo progetto

Ipsilonpi

ipsilonpi

YAH ARTIST SINCE 2024

Ipsilonpi

Flow 1

t.m. su tela

45x50cm

500

Ipsilonpi

Flow 2

t.m. su tela

45x50cm

500

Ipsilonpi

Flow 3

t.m. su tela

45x50cm

500

Ipsilonpi

Flow 4

t.m. su tela

45x50cm

500

Ipsilonpi

Flow 5

t.m. su tela

45x50cm

500

SOLD ARTWORKS

Labyrinth 5

Labyrinth 7

solo

2024

labyrinth, ipsilonpi studio, como

group

2025

the art of connection, the holy art gallery, london

2024

The others art fair, Young ARt Hunters, Almach art gallery, torino

illustrami 7, the yah factory, yah, milano

numphayon, young art hunters, bordighera (IM)

art in the garden, unfair, superstudio più, milano

re-gen, the yah factory, yah milano (MI)

double shadows, galeria gaudì, madrid 

2023

morfeo, the yah factory, yah, milano

art3f, porte de versailles, galeria gaudì, madrid

2019

arte in villa, villa calvi, cantù

fairs

2024

The others art fair, Young ARt Hunters & Almach art gallery, torino

BIO

Ylenia Pigozzo, nota anche come ipsilonpi, è nata a Como nel 1988. È una pittrice autodidatta dal 2011. Ha sempre sperimentato varie tecniche e media, ma il suo stile è stato astratto fin dall’inizio. Dopo un periodo di profonda trasformazione della sua vita, ha sentito il bisogno di condividere la sua arte e di concentrare tutte le energie su un progetto personale. Non poteva continuare la sua vita così com’era e l’arte l’ha salvata. È così che ha preso forma il suo studio. Attualmente si trova in campagna, vicino al lago di Como, ma è uno studio itinerante, un’idea che si adatta perfettamente al suo stile di vita. Ha sempre creato ovunque si sentisse ispirata, in ogni angolo della terra. Questa sarà la filosofia: il suo studio è il mondo. Descrive la sua arte come un’opera per viaggiatori, perché ogni opera è una storia di esplorazione interiore o un viaggio in luoghi lontani, ispirata dai suoi sentimenti di viaggiatrice e dalle sue visioni oniriche, soprattutto in quest’epoca di disconnessione dalla nostra anima e dalla natura. I suoi dipinti sono fatti di texture, colori, emozioni e storie nascoste. Seguite il viaggio!

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via bramante 13 20154 milano

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Nuovo progetto (13)

Marta Grimoldi

marta grimoldi

YAH ARTIST SINCE 2024

Marta Grimoldi

Ground glass 1

fotografia digitale su fine art 1/5

30×45 cm

350

Marta Grimoldi

Ground glass 2

fotografia digitale su fine art 1/5

30×20 cm

300

Marta Grimoldi

Ground glass 3

fotografia digitale su fine art 1/5

45x30cm

350

Marta Grimoldi

Ground glass 4

fotografia digitale su fine art 1/5

30×20 cm

300

Marta Grimoldi

Ground glass 5

fotografia digitale su fine art 1/5

20×30 cm

300

group

2025

life on mars?, the yah factory, yah, milano

2024

illustrami 7, the yah factory, yah, milano

numphayon, young art hunters, bordighera (IM)

re-gen, the yah factory yah, milano (MI)

2023

collettiva, cuveè, milano

ground glass, pubblicazione su rivista 5 di zero, anna maria belloni

uno scatto contro la violenza sulle donne, ancona

2022

theatrical, teatro sociale, como

collettiva, von zeider art gallery, berlino

2021

fanzine meraki, simona ghizzoni, alessandro ciccarelli

2020

lis-piazza, associazione lissi, como

2019

personale ostello bello, como

2018

personale associazione helianto, como

2017

collettiva looking for art, milano

2016

collettiva art fair, villa tittoni, desio

2015

10×15, teatro san teodoro, cantù

personale, teatro san teodoro, cantù

fairs

2025

mia photo fair, young art hunters, milano

BIO

Marta Grimoldi è una fotografa diplomata presso l’Istituto Europeo di Design di Milano nel 2012. Da allora ha sempre lavorato in proprio per piccole testate giornalistiche del web e per privati, parallelamente partecipa attivamente come artista ad eventi nel comasco. Porta avanti progetti che riguardano il vissuto personale; fin da bambina appassionata d’arte, ha poi studiato presso il liceo artistico Terragni di Como dove è entrata in contatto con la fotografia, mezzo, per lei, per dare sfogo alla fantasia. A 17 anni prese in prestito la macchina analogica di suo padre e iniziò a scattare: fotografare è sempre stato, un mezzo per comunicare in maniera libera i suoi sentimenti e per conoscersi meglio. Dopo un viaggio durato mesi in Spagna, si rende conto di voler raccontare altro con la
fotografia, qualcosa di personale. Si avvicina così all’autoritratto; secondo lei, infatti, il silenzio e la ritualità che c’è dietro ogni singolo scatto personale è magia.

young art hunters associazione ets

via bramante 13 20154 milano

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Nuovo progetto (13)

Mauro Valsecchi

mauro valsecchi

YAH ARTIST SINCE 2024

Mauro Valsecchi

La teofania di Artemide

polvere di pigmento su carta

44x32cm cada uno

2200

Mauro Valsecchi

La penombra in Atteone

polvere di pigmento su carta

55x66cm con cornice

800

Mauro Valsecchi

Questa notte fuori piove

polvere di pigmento, spray su carta

42x30cm

400

Mauro Valsecchi

Vertigini: come una risata in un teatro vuoto

polvere di pigmento su carta

100x50cm

1000

Mauro Valsecchi

I sognanti vivono con gli occhi chiusi 2

polvere di pigmento su carta

37x37cm

350

SOLD ARTWORKS

I sognanti vivono con gli occhi chiusi 1

group

2024

illustrami 7, the yah factory, yah, milano

duat of light, young art hunters, milano

re-gen, the yah factory (yah), milano

2023

Essenziale, paratissima, fondazione amleto bertoni, torino

2022

scrittura a perdere, galleria fang arte, torino

2021

stratificazioni di visioni, una torre per l’arte, antonella bosio, castellaro lagusello

2020

il talento delle donne, maf, milano

il notturno, galleria itinerante, arezzo

2019

taccuino selvaggio, millenium gallery, bologna

2018

il corso delle cose, progetto ztc, milano

2017

il tempo indeciso, sabrina drigo, milano

2015

giocando sulla soglia, spazio cabinet, milano

2013

flash art event, fm centro arte contemporanea, milano

2012

barbarie, viafarini, milano

fairs

2024

The others, Young ARt Hunters, Almach art gallery, torino

BIO

Nato a Milano nel 1992 ha iniziato il suo percorso di studi al Liceo Artistico Enrico De Nicola a Sesto San Giovanni (MI). Successivamente ha iniziato un percorso di studi in discipline artistiche presso la NABA, Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, dove ha conseguito la laurea triennale in Belle Arti (B.A.) indirizzo Pittura e Arti Visive, a.a. 2013- 2014. Concludendo la sua formazione presso la NABA con la laurea specialistica in Arti Visive (M.A.) indirizzo Arti visive e Studi Curatoriali, a.a. 2017-2018.
La sua ricerca artistica ruota attorno alla percezione del reale e alle visioni della quotidianità che si manifestano come proiezioni immaginative: nelle sue opere tenta di riportare quel vagare della visione con minime occhiate laterali, per distrarsi dal mondo già tutto interpretato che sta sott’occhio, e ritrovare un fremito della percezione che si riapre ogni volta, per lasciar sorgere immagini insolite da apparenze accidentali che nessuno mai usualmente osserva. Tutti i disegni che produce non hanno un’impronta illustrativa ma mantengono una forte attinenza al realismo. Negli anni ha sviluppato una tecnica particolare di disegno che prevede l’utilizzo di polveri colorate, pigmenti puri, che vengono pressate con delle punte o trascinate con uno sfumino a segnare la carta, in ultimo fissate con una lacca o uno spray fissativo. Questa tecnica rende difficoltosa la modalità di abbozzare dal vero soggetti e luoghi, perciò ha sopperito a questa
complicatezza tecnica col prendere appunti testuali che poi si tramutano in disegno a memoria. Infine la sua necessità di dare uno corpo tridimensionale a queste superfici disegnate: smuovere il punto di vista canonico, poterci girare attorno, abbassarsi o sovrastare il fruitore, giocare con la percezione per alimentare una visone. Per questo motivo spesso disegni, testi, oggetti quotidiani e fotografie diventano delle sculture, delle installazioni, che occupano altri spazi oltre a quello del muro.

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via bramante 13 20154 milano

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Nuovo progetto

Federico Catagnoli

federico catagnoli

YAH ARTIST SINCE 2024

Federico Catagnoli

Relitti 1

rame, solfato di rame

25x17x15 cm

750

Federico Catagnoli

Relitti 1

rame, solfato di rame

25x17x15 cm

750

Federico Catagnoli

Relitti 1

rame, solfato di rame

25x17x15 cm

750

Federico Catagnoli

Relitti 3

rame, solfato di rame

14,5x20x22 cm

750

ogni opera d’arte è incustodita in artist box personalizzate dall’artista

SOLD ARTWORKS

Relitti 1

group

2024

illustrami 7, the yah factory, yah, milano

duat of light, young art hunters, milano

re-gen, the yah factory, young art hunters, milano

2023

morfeo, the yah factory, young art hunters, milano

yah art days 3, cascina campazzo, young art hunters, milano

2022

Fall(ASLEEP),  Elena Caterina Doria, Cella Monte

Cosa vedi, oltre questi orizzonti, Antonella Bosio, Castellaro Lagusello

2021

Ed ecco verso noi venir per nave, Percorsi, viaggi e paesaggi, A.D.A.F.A., Cremona

2019

Terra Madre Horti Conclusi, Mario Quadraroli Daniela Gorla, Arsenale di Bertonico

2018

Before but around, Giulia Carletti, Studio Ipogeo, Milano

Disaccordi, Mariateresa Lattarulo e Carolina Mancini, Studio EO, Milano

Ho fissato uno sguardo che stava per scomparire, Studio Ipogeo, Milano

2017

JUST GOOD Friends – the reunion of common things,  Hotel Premuda. Spotorno

Four, NABA Nuova Accademia di Belle Arti. Milano

2013

Dinamiche Animate, TorinoArtGallery, Torino

fairs

2025

affordable art fair, young art hunters, bruxelles

BIO

Nato a Milano nel 1988, si iscrive alll’Università degli Studi di Milano dove ottiene una laurea triennale in
scienze dei beni culturali e conclude il percorso da studente con una laurea specialistica in arti visive e studi curatoriali presso NABA (Nuova accademia di belle arti). L’area d’indagine della ricerca ruota attorno al concetto di trasformazione inteso come costante stato di impermanenza e insicurezza. L’arte di Federico si articola attraverso diversi medium: scultura, pittura e tecniche di stampa alternativa in una reiterata ricerca di un’estetica dell’estraneità volta a creare immagini che suscitino un’idea di distanza rispetto a ciò che le circonda. Il concetto attorno alle sue opere è la riflessione dell’essere umano in continua relazione con questo stato, elaborando immagini che sono il riflesso di abituali strategie di sopravvivenza. Tutti i soggetti che tratta ruotano attorno a questo nucleo concettuale ricordando forme fossilizzate, escluse dal divenire.

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97890630151

Marco Sperini foto

Marco Sperini

marco sperini

YAH ARTIST SINCE 2024

Marco Sperini

Amor fati

acrilico su tela

50x40cm

400

Marco Sperini

Fecondazione di un angelo

acrilico su tela

70x50cm

480

Marco Sperini

Schianto

acrilico su tela

60x40cm

460

Marco Sperini

Irraggiungibili

acrilico su tela

40x50cm

400

Marco Sperini

Il signore del mare

acrilico su tela

30x30cm

220

group

2024

illustrami 7, the yah factory, yah, milano

2023

re-gen, the yah factory, yah, milano

morfeo, the yah factory, yah, milano

2020

giovani in arte, palazzo ferrajoli, roma

fairs

2025

baf, almach art & young art hunters, bergamo

BIO

Marco Sperini nasce nel 1998 a Teramo. Pittore autodidatta, inizia a dipingere nel tentativo di dare forma a sogni che lo tormentano. Nel tempo si affascina al surrealismo e agli studi di psicoanalisi.
La sua pittura ibrida le forme oniriche ai corpi della veglia creando costruzioni che proliferano in uno spazio senza tempo. I suoi studi come fisioterapista e osteopata non solo gli consentono di esplorare e studiare ulteriormente il corpo, ma agiscono anche come stimolo per un’esplorazione più profonda della condizione umana. La sinergia tra la sua formazione in medicina manuale e quella artistica crea una rappresentazione del corpo caratterizzata da una profonda complessità, lontana dall’anatomia “vera” e dalla mera visione scientifica.

young art hunters associazione ets

via bramante 13 20154 milano

97890630151

re-gen post

Re-Gen

la mostra

Young Art Hunters, realtà da sempre impegnata nella promozione e divulgazione dell’arte emergente, inaugura ‘Re-gen(eration)’ una mostra dedicata ai nuovi artisti rappresentati 2024. I nove artisti in esposizione, si presentano al pubblico esponendo gli ultimi lavori in produzione ed inediti in esclusiva per la galleria The YAH Factory. Il percorso si articola tra opere pittoriche, collage, installazioni, fotografie digitali ed analogiche ed è un vero e proprio viaggio all’interno dell’inconscio dell’artista, tra emozioni, ricordi di vite trascorse e nuove sensazioni, pronte ad affascinare e far riflettere lo spettatore.


artistS

Federico Catagnoli

Epie


Marta Grimoldi


Cristian Iacono

Ipsilonpi


Thomas Pagani

Martyna Pietrasik

Marco Sperini

Mauro Valsecchi 


 

reportage

Re-gen(eration) è materia che si rinnova, che fiorisce e rinasce per dare vita ad un nuovo movimento, giovane e senza regole dove gli artisti che ne fanno parte possono mettersi in gioco, spogliandosi di tutte quelle costrizioni troppo strette e che spesso limitano l’espressione artistica più pura.

artworks

Martyna Pietrasik

Ipsilonpi

Thomas Pagani

Cristian Iacono

Mauro Valsecchi

Federico Catagnoli

Marco Sperini

Marta Grimoldi

un ringraziamento speciale a

LORENZA PAGLIARI . LIVIA OCCHIGROSSI .  ILARIA RONZONI . LUCA TEMOLO DALL’IGNA . ANNA PENNATI . VITTORIA BASILE 

young art hunters associazione ets

via bramante 13 20154 milano

97890630151

ITA

Young Art Hunters Association ets dal 2021

tutti i diritti riservati

report

Il Certificato di Autenticità verifica la valutazione dell’opera e/o dell’artista tramite vendita presso Young Art Hunters.

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