YAH Gift Card

YAH GIFT CARD

IL REGALO PER TUTTI GLI AMANTI DELL’ARTE CONTEMPORANEA

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Perché scegliere la nostra Gift Card?

Scelta Illimitata

Lascia che chi riceve il regalo esplori una vasta gamma di stili e tecniche, scegliendo l’opera che meglio rispecchia il proprio gusto.

Sostegno agli Artisti

Ogni acquisto contribuisce a sostenere artisti contemporanei e promuovere la cultura.

Un Regalo Personalizzato

La Gift Card può essere accompagnata da un messaggio personale, rendendo il tuo dono ancora più speciale.

Scegliendo un’opzione di Gift Card sarai rimandato ad un messaggio via mail per specificare la richiesta di una carta fisica o un voucher digitale

In questo modo puoi sostenere l’associazione Young Art Hunters per eventi e iniziative culturali. Non c’è modo migliore per mostrare il tuo affetto e il tuo sostegno all’arte! Visita il nostro sito e acquista la tua Gift Card oggi stesso. Regalare arte non è mai stato così semplice e significativo.

young art hunters associazione ets

via bramante 13 20154 milano

97890630151

Melancholyville post

MelancholyVille

5.12.24

9.1.25

The YAH factory

via bramante 13 . milan

la mostra

Quanto è semplice vivere in una bolla di melancolia?

Young Art Hunters è lieta di presentare Melancholyville, l’ultima collettiva del 2024. La melancolia non è un sentimento esclusivamente contemporaneo, anzi ha origini nella Grecia Antica. Tuttavia, ha cambiato forma in correlazione dell’evolvere della società. Infatti, ogni epoca le ha attribuito un nome e una sfumatura semantica diversa: i latini la chiamavano tristitia, a sottolineare il suo lato triste e dimesso; i teologi del medioevo acoedia, sinonimo di pigrizia, arrivando a chiamarla addirittura il diavolo di mezzogiorno, perché colpiva i monaci nelle ore più calde; i poeti cavallereschi malattia d’amore, ovvero la follia che colpiva gli innamorati; i romantici dell’Ottocento spleen, dove finalmente le si riconosce il suo potere creativo.

artists

Erika Allia

Gabriele Argentino

Andrea Ballestra

Alina Giza

Lorenzo Lanfri

Alice Mancini

Andrea Paravelli

Basile Sepulchre

Raffaele Sperandeo

Pauline Talleri

artworks

In epoca contemporanea, invece, la melancolia è diventata una “malattia” collettiva: è facile perdersi in questo sentimento che insonorizza la vita, ma è difficile rendersi conto che viviamo tutti la medesima situazione. Esistiamo in un mondo in continua accelerazione: i tempi richiedono uno sforzo enorme per stare al passo coi cambiamenti. Inoltre, alla base della quotidianità vi è una richiesta di perfezione, conseguenza principale dei social che sono senza dubbio diventati il nostro “diavolo di mezzogiorno”. Melancholyville, grazie ai diversi punti di vista degli artisti e dei mezzi coi quali scelgono di comunicare, vuole creare uno spazio di condivisione, dimostrando che da un sentimento tendenzialmente considerato negativo, può nascere dialogo, speranza e soprattutto, che dalla melancolia, ora dipinta da una nuova iconografia, continuano a nascere opere d’arte degne di rimanere nella storia.

opening

un ringraziamento speciale a

LORENZA PAGLIARI . LAURA SCHIAVON . LIVIA OCCHIGROSSI . LUCA TEMOLO DALL’IGNA . ANNA PENNATI . VITTORIA BASILE

young art hunters associazione ets

via bramante 13 20154 milano

97890630151

Vorwerk Post

Elia Panori: Vorwerk

la mostra

Siamo in cerca di un obbiettivo, o dei suoi frutti?
La questione sorge da un sentimento innato, così radicato da connettere la materia al suo involucro. Ciò che trovo non è e non sarà la sua forma assoluta, nel tempo il guscio delle aspettative viene scalfito, si sgretola, rivelando molti aspetti senza un fondamento logico, rivelando il mistero. Costruendo embrioni da questa bolla di vuoto, in cui il pensiero percepisce la mancanza di informazioni, vedo un cosmo disperso con riferimenti stranieri. Non necessito di altre visioni per spiegare la dispersione intellettuale di una mente in continua confutazione oltre alle classiche uova del mondo animale. Sono un’ottima deposizione, un’arringa dichiarata apertamente sulla caducità delle convinzioni.

Un uovo di quaglia, una volta schiuso dall’interno, non appartiene più a quell’animale, ma darà una versione parlante dell’involucro, con esatti colore e forma. Non si può dire lo stesso dell’uovo di struzzo, non è coerente la sua controparte animale.
Nonostante si possa riconoscere una varietà nei modi in cui la procreazione agisce, sono riuscito a fermarla, come un immagine immobile nello spazio. Conservare il dubbio e rendere la realtà un concepimento inamovibile ha generato un altro tipo di evoluzione, meno consapevole, più libera dallo schema generale prestabilito.

artist

artworks

Fantasticare sulle probabilità di un ipotetico essere vuoto, un seme così vivo da imporsi l’eternità immobile, riflette il desiderio di scindere in vari segmenti tutto il processo vitale e sui motivi costruiti nel corso dell’avvicinarsi alla “scadenza” dell’individuo. (Da aggiungere la parte di far ritornare all’uovo originale, quindi non rotto)
Vorwerk riporta la mitologia di un arcano equilibrio, tagliare il cordone ombelicale quando la forma ovale non ha ancora resa nota la sua materia per mostrare un universo di esseri ancora da decifrare, nella loro forma ideale. Possono comportarsi liberamente, all’interno di questo scudo combattono contro la realtà canonica e comunicano la loro inesistenza perenne.

opening

un ringraziamento speciale a

LORENZA PAGLIARI . LAURA SCHIAVON . LIVIA OCCHIGROSSI . LUCA TEMOLO DALL’IGNA . ANNA PENNATI . VITTORIA BASILE

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via bramante 13 20154 milano

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Lynette Reed: Reflections in duality

la mostra

‘Il contrasto è l’essenza dell’arte e dell’esistenza. È ciò che dà vita all’ordinario e rivela lo straordinario’

Young Art Hunters è orgogliosa di presentare Reflections In Duality, la mostra personale dell’artista americana Lynette Reed.
L’esposizione mette in evidenza la dualità del percorso artistico di Lynette Reed, che crea questa duplicità realizzando da un lato opere più astratte e caotiche, testimonianza dei pensieri e delle emozioni più profonde e dall’altro lavori più grafici e ordinati, dove a predominare è il soggetto naturale e floreale. La produzione dell’artista converge, tuttavia, nella stessa sostanza perché entrambe le tipologie di opere sono impegnate in un dialogo emotivo scandito da interno ed esterno, rumore e silenzio.

Le opere astratte, caratterizzate da un caos libero da ogni costrizione, sono il riflesso del suo mondo interiore. Colori e forme si alternano in una danza convulsa ma estremamente armonica, rivelando i diversi strati della sua esistenza, dei suoi pensieri e della sua più intima esperienza di vita. Sono delle mappe, fatte di pennellate impulsive rappresentative del caos dei pensieri che dolcemente vengono smussati dall’ondata di emozioni. Incarnano tutto, dalla passione alla gioia, dalla confusione alla certezza, catturando i momenti fugaci che la definiscono.
In opposizione, i fiori rappresentano il volto esteriore, la bellezza che curiamo e il controllo che cerchiamo di esercitare. Sono ordinati, composti ma vibranti e rappresentano l’armatura che indossiamo di fronte all’imprevedibilità della vita. Insieme, queste opere sono una celebrazione del contrasto tra la nostra turbolenza interiore e la calma che proiettiamo.

artist

Lynette Reed

opening

un ringraziamento speciale a

LORENZA PAGLIARI . LAURA SCHIAVON . LIVIA OCCHIGROSSI . LUCA TEMOLO DALL’IGNA . ANNA PENNATI . VITTORIA BASILE.

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ILLUSTRAMI 7 POST 1

Illustrami 7

la mostra

The YAH Factory, riapre dopo la pausa estiva con una delle sue mostre più attese, giunta quest’anno alla sua settima edizione. 

Illustrami fa parte di un progetto consolidato negli anni, un evento che vede come protagonisti i giovani artisti e poeti emergenti pronti a confrontarsi in una performance dai linguaggi diversi ma affini, generando una sintonia poliedrica che accompagna l’intera manifestazione. Attraverso l’arte musicale, figurativa e oratoria l’atmosfera è ricca di nuovi stimoli immersivi e attuali, che esprimono suoni originali, forme inusuali e parole dal nuovo significato culturale.

artists

Ricky Bordoni
Denny Candotto
Federico Catagnoli
Chiara Cattaneo
Giulia Frump
Mattia Gravili
Marta Grimoldi
Cristian Iacono
Fabio Ingrosso
Ipsilonpi
Natalia Martinez
Rinkaku
Gianluca Ripepi
Sana
Marco Sperini
Mauro Valsecchi

poets

Ilaria Amodio
Sydney Bohanan
Eric De Marchi
Magma
lamarrella
Alessandro Maccari
Martina Menichella
Aurora
Davide Palumbo
Radice
Anna Riti
Alessandro Salemi
Matteo Sanzi
Sabrina Sensoli
Raffaele Sperandeo
Variante di valico

opening

un ringraziamento speciale a

LORENZA PAGLIARI . LIVIA OCCHIGROSSI .  ILARIA RONZONI . ELENA VITTORIA DE LORENZO . LUCA TEMOLO DALL’IGNA . ANNA PENNATI . VITTORIA BASILE. LUCREZIA CARDILLO

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Invito_Numphaion

Numphaion

la mostra

Young Art Hunters, realtà di Milano da sempre impegnata nella promozione e
divulgazione di arte giovane ed emergente, riconferma la sua collaborazione con
l’Hotel Piccolo Lido anche quest’anno e per l’occasione presenta: Numphaion.

«Alle donne la terra, agli uomini il mare», si è sempre detto.
Questa nozione ha perpetuato l’idea che le donne siano principalmente coinvolte
nell’agricoltura e raramente nelle attività marittime. Navi e barche infatti, sono
state a lungo considerate un dominio prettamente maschile. Per secoli si credeva
addirittura che avere donne a bordo portasse sfortuna, poiché si pensava che
distraessero i marinai dalla rotta prevista, tracciando parallelismi con le
mitiche Sirene.

Eppure, la stessa mitologia greca ci insegna quanto la figura femminile e
l’elemento acquatico siano complementari, narrandoci di diverse e molteplici
divinità femminili dell’acqua, a cominciare da Talassa, la dea primordiale del
mare, seguita da una stirpe di Nereidi e Oceanine, sue figlie e nipoti. Anche la
storia è costellata di personaggi femminili che hanno sfidato i ruoli di genere e
hanno lasciato un’impronta significativa, come l’ammiraglia spagnola Isabel
Barreto e le piratesse Grace O’Malley, Anne Bonny, Mary Read e Ching Shih.

artist

Denny Candotto

Marta Grimoldi

Ipsilonpi

Natalia Martinez

Oriella Montin

Rinkaku

Eric Romeo

Sana

artworks

Ipsilonpi

Partenope

50x100cm

T.m. su tela

Rinkaku

somewhere in the middle of the desert, is that feeling

24x30cm

Stampa ai sali d’argento su carta politenata

Oriella Montin

Numphaion

18x24cm

Collage e cucito su carta

Denny Candotto

Risonanze primordiali

50x60cm

Acrilico su tela

Natalia Martinez

Nereida I

49x31cm

Lycra, cotone, viscosa, poliestere, lurex, vetro, metallo

Eric Romeo

Contatto

21×27,9cm

Fotografia digitale ed.1/5

Marta Grimoldi

Ninfee 1

20x30cm

Fotografia digitale ed.1/5

Sana

Tempesta

29,7x42cm

T.m. su carta

Numphaion prende una rotta coraggiosa e naviga verso la parità di genere.
Attraverso il racconto e il mito secolare delle terre liguri, intrapreso dal punto
di vista di otto artisti emergenti in esposizione, l’intento è far riflettere il
pubblico sul ruolo della donna moderna, riconosciuta come tale, pronta a
raggiungere finalmente l’emancipazione sociale e ricongiungerla a quelle figure
fantastiche e reali che hanno portato il potere femminile sulla bocca degli
uomini.

un ringraziamento speciale a

LORENZA PAGLIARI . LIVIA OCCHIGROSSI .  ILARIA RONZONI . LUCA TEMOLO DALL’IGNA . ANNA PENNATI . VITTORIA BASILE. LUCREZIA CARDILLO

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Venuses Annett Gioia Post

Venuses

la mostra

L’esposizione si articola attraverso diverse sezioni, ognuna delle quali aventi come protagonista la figura femminile, soggetto fulcro nell’arte di Annett Gioia. 


Le donne raffigurate dall’artista, sono delle vere e proprie veneri urbane, così intangibili quanto incredibilmente vicine ad ognuna di noi. Sono donne di tutti i giorni dai colori e dalle forme diverse, che silenziose, ci accompagnano lungo un viaggio fatto di emozioni sempre più travolgenti. 


artist

Annett Gioia

Annett Gioia è un’artista che vive e lavora a Francoforte, Germania. 

L’arte è sempre stata una parte importante della sua vita, influenzandola fin dalla prima infanzia, dandole modo di esprimere i suoi sentimenti e le sue emozioni attraverso l’utilizzo di diverse tecniche artistiche. Per lei l’arte è l’opportunità di rendere visibile l’immateriale, lasciando che siano i riferimenti istantanei della realtà a dare forma alle opere. 


Annett Gioia ha partecipato a diverse esposizioni collettive e personali tra l’Italia e la Germania, Venuses è la sua prima mostra personale a Milano.


reportage

La luce è un elemento fondamentale, che ci guida e ci scorta attraverso il percorso. 

Un bagliore che scopre ed accarezza i corpi nelle loro pose più naturali e nei loro momenti più intimi e quotidiani, rendendo l’osservatore uno spettatore silenzioso di quei gesti e di quelle movenze tanto delicate quanto accattivanti.


La mostra alterna lavori su carta ad oli su tela, creando un collegamento sempre più stretto tra i colori e le donne raffigurate. Alcune figure sono solo abbozzate con chine e matite, altre, si rivelano cariche e sature in corrispondenza alla potente ricerca dietro ad ogni posa. 

Il suo obiettivo è trasmettere la profondità e l’unicità di ogni persona, sia attraverso disegni realistici che con una sintesi di linee essenziali.


artworks

Annett Gioia riesce a raccontarci con una delicatezza assoluta l’essere donna, dedicando questa mostra ad ognuna di noi.

 

un ringraziamento speciale a

LORENZA PAGLIARI . LIVIA OCCHIGROSSI .  ILARIA RONZONI . LUCA TEMOLO DALL’IGNA . ANNA PENNATI . VITTORIA BASILE 

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via bramante 13 20154 milano

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Fabio Ingrosso Cover

Fabio Ingrosso

fabio ingrosso

YAH ARTIST SINCE 2024

The essence

Fabio Ingrosso

legno, terra, essenze

var. 180x120x120cm

su richiesta

The essence è un’opera evocativa che si manifesta come una porta di legno profumata, che emerge da un cumulo di terra. Questa porta, per quanto realistica e tangibile, è inutile: non si può aprire. Appare nello spazio come un’isola in mezzo a una terra brulla, una meta alla fine di un viaggio interiore alla ricerca di sé stessi e dell’essenza. La porta di “the essence” è una metafora del percorso esistenziale. Rappresenta la fatica e l’impegno investiti nella costruzione di un sé che, alla fine, rimane inaccessibile. Il viaggio alla scoperta dei meccanismi della vita è simile al vagare per mare e per terra sotto il cielo infinito, sia di giorno che di notte. È un’odissea che richiede di andare oltre i sensi, di tentare di aprire una porta impossibile. Nello spazio in cui la porta emerge, la terra brulla suggerisce una destinazione raggiunta dopo un lungo vagabondare. Eppure, questa porta che si erge davanti a noi, che forse abbiamo costruito noi stessi con grande sforzo, non si può aprire. Questa impossibilità solleva una domanda profonda: esiste davvero un’essenza? O è tutto un miraggio, un’invenzione della nostra mente in cerca di significato? Dal legno della porta si diffonde un profumo, un’essenza naturale che permea l’ambiente circostante. Questo odore è intenso ma effimero, suggerendo una presenza che è reale e al contempo sfuggente. Forse, l’essenza che cerchiamo non è qualcosa da attraversare o possedere, ma semplicemente da percepire. Forse è solo un profumo, un ricordo olfattivo che ci ricorda la nostra connessione con il mondo fisico. The essence sfida lo spettatore a riflettere sul significato della ricerca interiore. La porta, pur essendo inutilizzabile, diventa custode di una dimensione inaccessibile. L’odore del legno, che è suolo e profumo, rappresenta un’essenza che non può essere catturata o attraversata, ma solo vissuta nel momento.

La serie di sculture Cast-aways esplora il tema del naufragio di una forma naturale attraverso l’uso del piombo. Queste opere sono fusioni di pezzi di rami, trasformati in rilievi aggettanti pochi centimetri. Presentate in piano e leggermente rialzate, le sculture proiettano un’ombra o un buio sotto di esse, creando un effetto visivo di profondità e peso. Il piombo, con la sua densità e il suo aspetto grezzo, viene utilizzato per evocare la gravità e la forza che trascinano i rami verso il basso, come corpi inerti alla deriva. Questa scelta estetica non è solo un richiamo visivo, ma una rappresentazione tangibile del naufragio di una forma naturale, che perde la sua leggerezza e vitalità sotto il peso del metallo. Cast-aways è una meditazione visiva sulla disgregazione e sulla perdita di forma. Le sculture invitano lo spettatore a riflettere sulla fragilità della natura e sulla sua capacità di mutare sotto l’influenza del tempo e degli elementi. Questa serie, con la sua potente materialità, offre una profonda riflessione sul naufragio come condizione esistenziale.

Cast-aways series

Fabio Ingrosso

piombo

var. 30x7x4cm

420

Breaking up/apart

Fabio Ingrosso

legno, ferro

140x60x50cm

1500

Lasciarsi, disperdersi. Composta di due parti, una in legno e una in ferro, questa opera rappresenta due entità che si separano e si disgregano. La parte in legno è un tronco che, marcito all’interno, è stato bruciato sul lato danneggiato, lasciando l’altro lato con la sua colorazione naturale. Il tronco, contorto e disorganico, vulnerabile e fragile, emerge dalla combustione delle esperienze vissute. La parte in ferro, realizzata in lamiera saldata e bruciata con l’elettrodo, è patinata di nero all’interno. La superficie annerita e l’aspetto ruvido della lamiera contrastano con la forza e la durezza del ferro, suggerendo un’analoga dualità di forza e debolezza, sofferenza. Le due parti, poste una di fronte all’altra, sono speculari nella forma, come due metà separate che si allontanano ma rimangono legate da un profondo legame visivo e concettuale. Entrambe le metà mostrano il lato bruciato all’altra, rivelando le proprie cicatrici e vulnerabilità, il fuoco che le univa. È un dialogo silenzioso tra due forme, due anime, due fiamme che si sono incontrate, amate e che insieme hanno bruciato, e che ora si disperdono nello spazio e nel tempo. Breaking up/apart è una riflessione sulla separazione e la disgregazione. La scultura rappresenta il dolore e la bellezza della perdita, la trasformazione che avviene quando due entità un tempo unite si distaccano, portando con sé le tracce del loro incontro e della loro combustione. È una meditazione sulla natura complessa delle relazioni umane, sulla capacità di amare intensamente e di sopportare la conseguente distruzione. L’opera invita lo spettatore a contemplare le dinamiche della separazione e del cambiamento. Breaking up/apart non è solo una rappresentazione di due forme che si allontanano, ma una celebrazione della capacità di sopravvivere alla dispersione, delle cicatrici che rendono unica ogni forma.

Al vento series

Fabio Ingrosso

ferro

var. 20x20x15cm

560, 500

La serie di sculture Al Vento esplora l’intrigante metamorfosi della materia, dove il ferro, solitamente sinonimo di solidità e resistenza, rivela le sue fragilità. Realizzate in lamiera di ferro, queste opere sono il risultato di un processo artistico che coinvolge la saldatura e la bruciatura della superficie, conferendo alle sculture un aspetto ruvido e vissuto, in cui le tracce di calore e l’erosione diventano protagoniste visive. Le forme sembrano sfidare il tempo e gli elementi, ma al contempo rivelano una sottile vulnerabilità. Le forme si disgregano sotto l’influenza delle forze esterne, si distruggono, perdono la loro identità. Ogni pezzo racconta una storia di trasformazione, dove la vita e la forma si disfano in un lento ma inesorabile processo di erosione ‘al vento’. Questa serie è una meditazione visiva sulla disgregazione. Le sculture di Al vento evocano l’immagine di corpi che lottano contro la propria dispersione, offrendo una riflessione profonda sulla fragilità della vita e sulla sua inevitabile fine. In un mondo in cui tutto sembra essere in costante movimento e cambiamento, queste opere invitano lo spettatore a contemplare la bellezza intrinseca della decomposizione.

inFusione series

Fabio Ingrosso

piombo, ferro, legno

var. 41x36x140cm

850,600,500

Supporti inclusi

inFusione è una serie di fusioni in piombo di ghiacciai concettuali immersi in un mare realizzato in pannelli di legno bruciato. Ogni pannello del ciclo di opere, sollevato a diverse altezze da una minima base di ferro, offre uno sguardo unico sul ghiacciaio che ospita, invitando gli spettatori a inFondersi nella visione. La disposizione delle opere in un ipotetico allestimento consentirebbe al pubblico di adottare diverse prospettive, posizionandosi in ginocchio, sulle punte dei piedi o in altre posture, creando un coinvolgimento fisico e sensoriale con le installazioni. Sul piano concettuale, “inFusione” articola due riflessioni. Da un lato, l’opera esplora tematiche ambientali, rappresentando un mare di legno bruciato che richiama l’attenzione sulla nostra responsabilità nei confronti del pianeta. Dall’altro, la riflessione è più intima, indaga la natura transitoria della vita e del tempo. Il ghiaccio, quale registro mutevole di storie passate, è un custode per la nostra esistenza immersa in un mare già bruciato. La fusione del ghiaccio in acque sempre più calde rappresenta la transizione inevitabile della vita stessa. inFusione sfida lo spettatore a considerare come le nostre storie siano conservate e distrutte dal ghiaccio del tempo.  inFusione è una provocazione sull’essenza dell’esistenza umana, un invito a contemplare il nostro impatto sul mondo e a riflettere sul confine fragile tra la conservazione e la distruzione.

Solo

2023, Orme. Un sentiero di alberi – ombra del tem- po, brescia

2022, L’uomo assurdo, l’intensità della vita, Castellaro Lagusello

Collective

2024, illustrami 7, the yah factory, yah, milano

2024, Cicatrici, Residenza d’artista, Organico Perduca, Travo

2024, Si-O2 – Metamorfosi Visive, The YAH Factory, Milano

2023, Passione e Tradizione, S. Melzani, Sarezzo

2023, Casematte, Calicanto spazio arte, Brescia

2023, Anatomia dell’Essenziale, A. Rossoni e F. Ingrosso, Sarezzo, Villa Carcina

2021, Avvicinando la Natività, Museo Diocesano, Brescia

BIOGRAFIA

Artista e musicista, lavora anche con lo pseudonimo _doo_t. (Death Of the Olive Trees). Dal 2021 studia Scultura all’Accademia di Belle Arti Santa Giulia, a Brescia, mentre lavora come direttore creativo in un’azienda specializzata in pubblicità monumentale. Dal 2023 segue un percorso di formazione con Stefano Bombardieri. Nato a Lecce nel 1994, ha vissuto a Brescia, Milano, Copenhagen, Malta, Madrid, Parigi, Londra, Melgven in Francia e Ginevra. I viaggi e la malattia, con cui ha convissuto per tutta l’adolescenza, sono state esperienze decisive per lo sviluppo della sua attitudine artistica. Nel 2023, vince il premio del pubblico nel contest di Filosofi lungo l’Oglio con l’opera “Non avere abbastanza desideri né fiato’.

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Purple Rain Post

Purple Rain

la mostra

Young Art Hunters è orgogliosa di presentare Purple Rain, la mostra personale dell’artista Luigi Francischello.


L’esposizione è un viaggio nella memoria attraverso i diversi personaggi che abitano le tele, figure che appartengono ad un tempo lontano che l’artista reinterpreta in chiave contemporanea con la volontà di aprire un dialogo con i grandi maestri dell’iconografia del passato, ispirandosi alle tavole indiane del xv secolo e alle stampe giapponesi ma anche a Courbet, Botticelli, Waterhouse e Von Stuck.

artist

reportage

I soggetti sono rappresentati in modo ieratico e statico, mescolando elementi del passato e del presente, introducendo un’interpretazione distorta e personale della ritrattistica che esplora temi come l’identità, la collettività e offre uno sguardo unico sulla percezione dell’arte.
Il ritratto crea un mondo fittizio, fatto di simboli, figure retoriche, rappresentazioni didascaliche che emergono dal subconscio e vanno a interagire inconsapevolmente e consequenzialmente con l’intento e la narrazione. Viene così creata l’illusione che il campo visivo riveli una logica criptica e nascosta tutta da decodificare.

artworks

Purple Rain è un viaggio metaforico all’interno di identità possibili. È la messa in scena vistosa e ridicola che manifesta l’indicibile a garanzia dell’essenziale, della nuda e fredda tangibilità. Ciò che interessa è la monumentalità delle sembianze resa tale dalla tecnica pittorica utilizzata, veloce e istintiva ma al contempo ponderata e meditata.

un ringraziamento speciale a

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Duat of Light Post

Duat of Light

la mostra

Per il Fuorisalone 2024, Young Art Hunters inaugura Duat of light, una collettiva di quattro artisti giovani ed emergenti pronti ad interrogarsi sul tema ‘materia-natura’.


artistS

Federico Catagnoli

Chiara Cattaneo

Elia Panori

Mauro Valsecchi

reportage

Le opere paradossali generate dalla bravura degli artisti Federico Catagnoli, Chiara Cattaneo, Elia Panori e Mauro Valsecchi, tendono la mano verso lo spettatore in un percorso accompagnato da soli interrogativi che si possono visionare nei materiali e nei concetti delle installazioni. Ci si addentra in una caverna dove la luce è il dubbio e l’oscurità la certezza di non poter affermare nessuna risposta. Il confine della nostra percezione risiede nella volontà di attraversarlo e varcare nuovi e non ancora scoperti misteri immateriali.

O Osiride, toro dell’Amenti! Thoth, re dell’eternità. Io sono il Dio grande della Barca divina che ha combattuto per te. Io sono uno di quegli dei, i Giudici che operano la giustificazione di Osiride contro i suoi avversari nel giorno in cui vengono pesate le Parole. Io sono un tuo consanguineo, Osiride.

Libro dei morti

Il Duat è una caverna denominata dagli antichi egizi “funeraria”, essa racchiude i più grandi interrogativi che l’antica civiltà si poneva insieme alla speranza in un aldilà che non fosse una fine ma piuttosto, un inizio. Prendendo in considerazione il Duat come luogo-non-luogo senza un tempo specifico, possiamo arricchirci di numerosi interrogativi sulla purezza della materia che abita la grotta, la stessa materia dove l’irresolutezza è il traguardo del percorso che ci permette di comprendere i limiti del genere umano e riconoscere l’importanza delle sorgenti vitali senza abusarne.

un ringraziamento speciale a

LORENZA PAGLIARI . LIVIA OCCHIGROSSI .  ILARIA RONZONI . LUCA TEMOLO DALL’IGNA . ANNA PENNATI . VITTORIA BASILE 

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MIA Day 4

MIA Photo Fair 2024

MIA PHOTO FAIR

young art hunters

the yah factory

Artisti

alice brizzi

giulia frump

ego nauta

irene vesentini

emma vitti

THANKS TO:


Lorenza Pagliari

Luca Temolo Dall’Igna

Anna Pennati

Nuovo progetto (4)

Maite Agahnia

maite agahnia

YAH ARTIST SINCE 2023

Tell me something new

Maite Agahnia

t.m. su tela

30x30cm

€460*

*spese di spedizione non incluse

I know what you are thinking

Maite Agahnia

t.m. su tela

30x30cm

€460*

*spese di spedizione non incluse

The things we don’t say

Maite Agahnia

t.m. su tela

30x30cm

€460*

*spese di spedizione non incluse

Watching from the bench

Maite Agahnia

t.m. su tela

122x60cm

€2720

Party at the park

Maite Agahnia

t.m. su tela

122x92cm

€4050

2023

Synchronicity, SIP artSpace, San Marcos

Artist Alliance Biennial, Oceanside Museum of Art, Oceanside

2022

2022 Artist Alliance Biennial, Oceanside Museum of Art, Oceanside

2021

Seven Women Artists, Rebecca Molayem Gallery, Los Angeles

NOW, Oceanside Museum of Art, Oceanside

2020

20/20, Twenty Women Of Vision, Fresh Paint Gallery, La Jolla

2019

Integrated Public Art, Emeryville

2018

Seventeen on Being Seventeen, William D Canon Gallery, Carlsbad

2016

Shouts + Whispers, India Street Gallery, San Diego

2015

New Work, MBA Gallery and Studio, Del Mar

2014

One Second, Outside The Lens, Point Loma

2013

Strangers, LJCDS Gallery La Jolla

Rancho Valencia Resort, 70 original paintings commissioned for private collection, Rancho Santa Fe

Zona Maco, Arte Contemporáneo, Mexico City

Works on Paper, Pigment, San Diego

SDAI Regional Juried, Museum of the Living Artist, San Diego

2011

San Dieguito Art Guild, Off Track Gallery, Encinitas

Featured Artist, Artwalk, San Diego

Passion6, Noel Baza Gallery, San Diego

SDAI Regional Juried, Museum of the Living Artist, San Diego

2010

Temptation6, India Street Gallery, San Diego

SDAI Regional Juried, Museum of the Living Artist, San Diego

XIX Annual Juried Exhibition, Athenaeum, La Jolla

2009

UnFramed, Athenaeum, La Jolla

In Living Color, Seacrest Village Gallery, Encinitas

2008

XVII Annual Juried Exhibition, Athenaeum, La Jolla

California Juried Exhibition, Museum of the Living Artist, San Diego

BIOGRAFIA

Originaria di Città del Messico, Maite Agahnia attribuisce il suo modo di vedere il mondo circostante al fatto di essersi spostata tra paesi, lingue e culture diverse nel corso della sua vita. Altrettanto fluente nella sua pratica artistica, Agahnia lavora con diversi mezzi: stampa, pittura, fotografia ed encausto. Si concentra sulla creazione di combinazioni ibride dei vari materiali, conferendo alla sua arte qualità uniche e inaspettate. Il lavoro di Agahnia nella grafica e nella fotografia è evidente nei suoi dipinti. Incorporando la struttura della grafica e della fotografia in contrasto con la libertà dell’astrazione, il suo lavoro esamina la relazione tra i due. Questa esplorazione dell’equilibrio e dell’armonia è la pietra angolare della pratica dell’artista in studio. Fresca ed emozionante, l’arte di Agahnia è ricca di strati di colore, forme e texture. Dalla costante esplorazione di nuovi materiali agli insoliti accostamenti di struttura e astrazione, il lavoro di Agahnia è originale e avvincente. Il suo lavoro è stato commissionato da diversi complessi commerciali, tra cui il Rancho Valencia Resort in California e la First Service Residential a New York.

young art hunters associazione ets

via bramante 13 20154 milano

97890630151

FOTO_Acrylic Needs

Acrylic Needs

acrylic needs

YAH ARTIST SINCE 2024

Accettati

Acrylic Needs

legno, borchie, plexiglass

65x30cm

The sharp vintage 2

Acrylic Needs

tecnica mista

20x23x12cm

Sharp lives 1

Acrylic Needs

borchie, vetro

22x6cm

Sharp lives 2

Acrylic Needs

borchie, vetro

22x6cm

Sharp lives 3

Acrylic Needs

borchie, vetro

17x11cm

on request

Ionico borchiato

Acrylic Needs

tecnica mista

80x25cm

2024

Sio2, The YAH Factory, YAH, Milano

2020

Giovani in Arte, Palazzo Ferrajoli, Roma

BIOGRAFIA

Maria Orfano nasce il 25 agosto 1995 ad Arona, una piccola città sul lago maggiore. Completa la sua formazione di tipo scientifico laureandosi nel 2020 al Politecnico di Milano alla magistrale di ingegneria civile. Dalla prima adolescenza inizia ad interessarsi alla pittura come autodidatta, portando avanti un’attività pittorica salutaria i cui temi principali sono nature morte e paesaggi. Nell’agosto del 2020, in seguito a quella che lei stessa definisce “una sorta di epifania”, decide di stravolgere totalmente il suo approccio all’arte, iniziando a creare opere mediante l’utilizzo di oggetti di uso comune, accostati all’elemento principale della sua nuova poetica: le borchie. Così nasce la nuova personalità di Acrylicneeds, il cui scopo principale è di mostrare una visione distorta della natura, al fine di creare contrasti e ribaltare la concezione di oggetto. I temi principali affrontati dall’artista sono la solitudine dell’uomo, il disagio esistenziale e il desiderio di isolamento dal mondo esterno. Le composizioni di Acrylicneeds,
dall’atteggiamento provocatorio, vogliono invitare all’introspezione, chiedendo a chi
guarda un cambio di punto di visra rispetto alla realtà. La sua visione “spinosa” della vita vuole creare un misto tra malinconia ed ironia, portando anche a riflessioni riguardo la frivolezza del nostro mondo.

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Martyna Pietrasik

Martyna Pietrasik

martyna pietrasik

YAH ARTIST SINCE 2024

She came ashore on a shell

Martyna Pietrasik

olio su tela

65x50cm

690

Tianzi mountain

Martyna Pietrasik

olio su tela

120x100cm

1200

The birth of a new life 1

Martyna Pietrasik

olio su tela

130x55cm

1000

The birth of a new life 2

Martyna Pietrasik

olio su tela

90x65cm

850

The birth of a new life 3

Martyna Pietrasik

olio su tela

50x70cm

600

2024

The others art fair, Young ARt Hunters, Almach art gallery, torino

life is born again, corals gallery, Milano

Winter Exhibition of Young Art, Galleria Zofia Weiss, Cracow

re-gen, the yah factory, young art hunters, milano

2023

Delicacy, Corals Art Gallery, Milano

Le immagini rilegate,  Kasa dei Libri, Milano

morfeo, the yah factory, young art hunters, milano

Winter Exhibition of Young Art, Galleria Zofia Weiss, Cracow

2022

Guerra alla guerra, online exhibition

2021

Laboratorium Scena with Nastazja Staniszewska, Cracow

Rozgłosy, ArtBay Gallery, Cracow

Dysonanse, ArtBay Gallery, Cracow

BIOGRAFIA

Martyna Pietrasik è un’artista polacca la cui ricerca si sviluppa principalmente attraverso la pittura. Si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Cracovia e attualmente lavora a Milano, dove si è stabilita dopo aver studiato arte per un anno all’Accademia di Belle Arti di Brera. Martyna è cresciuta circondata dalla natura e questo ha influenzato costantemente la sua arte, ispirando colori e forme. La natura è una delle protagoniste principali delle sue opere insieme alla figura corporea, da sempre fortemente connessa con essa ed impegnata in un perpetuo ritorno alle origini. La sua esperienza con l’anoressia ha intensificato fortemente l’interesse nella raffigurazione del proprio corpo e della sua struttura biologica, associandolo sempre all’elemento naturale, in modo che le forme organiche possano fondersi in quelle botaniche e naturali, e viceversa. Le forme per lo più astratte e dai colori saturi ed intensi, si sciolgono in un paesaggio estremamente onirico, accompagnandoci in un viaggio ai confini della realtà.

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Rinkaku Cover

Rinkaku

rinkaku

YAH ARTIST SINCE 2024

Piccole cose

Rinkaku

fotografia analogica stampa ai sali d’argento

13x18cm

230

Notturno

Rinkaku

fotografia analogica stampa ai sali d’argento

24x30cm

300

Fantasmi a Venezia

Rinkaku

fotografia analogica stampa ai sali d’argento

24x30cm

300

Dolce assenza

Rinkaku

fotografia analogica stampa ai sali d’argento

24x18cm

250

In attesa

Rinkaku

fotografia analogica stampa ai sali d’argento

24x18cm

250

Sagoma

Rinkaku

fotografia analogica stampa ai sali d’argento

18x24cm

250

2024

illustrami 7, the yah factory, yah, milano

numphayon, young art hunters, bordighera (IM)

re-gen, the yah factory, young art hunters, milano (MI)

BIOGRAFIA

Thomas Pagani, In arte Rinkaku, è nato a Milano nel 1997. Thomas si diploma presso il liceo artistico Boccioni a Milano in tecniche pittoriche e scultoree e prosegue i suoi studi seguendo un percorso digitale di game design presso la Event Horizon School. Ha realizzato una serie di progetti interattivi con Team SolEtude, vincendo un il premio “Best Italian Debut Game” agli Italian Video Game Awards, per infine approdare alla Event Horizon School in qualità di tutor. Si è dedicato, in seguito, alla fotografia analogica con un lavoro incentrato sull’esplorazione degli spazi di Milano alla ricerca di luci che diano una sensazione di pace e distacco dai ritmi sempre più rapidi e soffocanti della quotidianità moderna, vedendo questa ricerca come una  forma di reportage personale e sociale che abbia l’obiettivo di analizzare una possibilità alternativa all’esperienza del mondo moderno. Al momento lavora in una camera oscura personalmente costruita all’interno di Studio Abraxas.

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Nuovo progetto (4)

Natalia Martinez

natalia martinez

YAH ARTIST SINCE 2024

El torero

Natalia Martinez

lycra, viscosa, pelle, metallo

100x102cm

2800

Minotauro

Natalia Martinez

lycra, cotone, lurex,lana, pelle, poliestere, metallo

82x77cm

1800

Sad cacique 1

Natalia Martinez

lycra, viscosa, metallo

60x36cm

800

La llorona

Natalia Martinez

lycra, viscosa, lurex, metallo

94x55cm

1400

Nino indigena

Natalia Martinez

cotone, viscosa, lycra, lurex, metallo

30x30cm

370

2024

illustrami 7, the yah factory, yah, milano

numphayon, young art hunters, bordighera (IM)

BIOGRAFIA

Natalia Martìnez è nata a Burgos, in Spagna. Ha studiato Restauro d’Arte nella sua città natale, completando gli studi in Fashion Design a Milano, città dove si è stabilita per un periodo della sua vita. Attraverso la sua esperienza nella moda, si è interessata ai diversi materiali tessili in una prospettiva alternativa: i nastri ottenuti dal tessuto tagliato. L’unione della passione per la sartoria e i precedenti studi, l’hanno portata a un amore per la precisione e al lavoro manuale ripetitivo, oltre ad incrementare l’importanza del colore nei processi. Nasce così la sua passione per le maschere, oggetto da sempre presente sin dalle più antiche culture dell’umanità. Le sue opere sono realizzate attraverso la tecnica dell’uncinetto, che ha voluto elevare a un livello più complesso e libero, sbarazzandosi dei modelli piatti consolidati con fibre tradizionali e naturali per dare vita a possibilità di improvvisazione, trasformando la maglia piatta in tridimensionale con un approccio scultoreo attraverso fettucce, fibre e materiali da ferramenta, considerati poco nobili e di scarto. Questa sperimentazione della tecnica l’ha portata allo studio di volti irregolari e difficili da rappresentare. Il suo lavoro viene affrontato con la precisione del mestiere e la massima spontaneità, portandola in una dimensione che unisce arte e artigianato.

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via bramante 13 20154 milano

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Locandina OK ferma

SiO2

la mostra

In assonanza con i racconti dell’autore boemo Franz Kafka e per il centenario della sua morte, Young Art Hunters, realtà da sempre impegnata nella promozione e divulgazione dell’arte emergente, inaugura in suo onore
‘SiO2’ – Metamorfosi visive.

artistS

Acrylic Needs

Bic Indolor

Amerigo D’Angelo

Fabio Ingrosso

Mattia Gravili

Lorenzo Mazzotta

Oriella Montin

Germán Muñoz

Nastazja Staniszweska

Mary Claire Tillotson

Nicole Viranin

reportage

Come il silicio, la cui composizione chimica polimorfica può assumere diversi connotati a seconda della percezione e dell’ambiente circostante, così gli undici artisti in mostra affrontano i temi del trasformismo mistico e fisico, sviluppando, proprio come nel racconto ‘La Metamorfosi’, una riflessione verso l’identificazione delle problematiche dell’uomo contemporaneo; quali: l’incapacità di dialogo tra le persone, l’incomunicabilità delle proprie esigenze e l’esilio del diverso.

artworks

Lorenzo Mazzotta

Mary Claire Tillotson

Nastazja Staniszweska

Nicole Viranin

La mostra vuole dunque aprire un dialogo verso una condizione sociale dove la propria identità personale viene annientata in funzione di un’omologazione alla forza lavoro e dove l’alienazione prende piede sia nella società odierna che nel contesto familiare creando delle vere e proprie mutazioni fisiche e di pensiero.

un ringraziamento speciale a

LORENZA PAGLIARI . LIVIA OCCHIGROSSI .  ILARIA RONZONI . LUCA TEMOLO DALL’IGNA . ANNA PENNATI . VITTORIA BASILE 

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via bramante 13 20154 milano

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Ipilonpi

Ipsilonpi

ipsilonpi

YAH ARTIST SINCE 2024

Labyrinth 4

Ipsilonpi

t.m. on canvas

70x50cm

460

Labyrinth 5

Ipsilonpi

t.m. on canvas

50x50cm

400

Labyrinth 6

Ipsilonpi

t.m. on canvas

40x40cm

300

Labyrinth 7

Ipsilonpi

t.m. on canvas

80x80cm

650

Labyrinth 8

Ipsilonpi

t.m. on canvas

100x100cm

850

2024

The others art fair, Young ARt Hunters, Almach art gallery, torino

illustrami 7, the yah factory, yah, milano

numphayon, young art hunters, bordighera (IM)

art in the garden, unfair, superstudio più, milano

re-gen, the yah factory, yah milano (MI)

double shadows, galeria gaudì, madrid 

morfeo, the yah factory, yah, milano

2023

art3f, porte de versailles, galeria gaudì, madrid

2019

arte in villa, villa calvi, cantù

BIOGRAFIA

Ylenia Pigozzo nasce a Como nel 1988. Ipsilonpi invece prende forma solo nel 2011, quando per la prima volta, in maniera del tutto subconscia, realizza la sua prima opera. Da quel momento, è iniziata una lunga sperimentazione, attraverso svariate tecniche e diversi materiali, ma pur sempre con uno stile materico astratto. I suoi quadri sono fatti di texture, colori, sentimenti e storie nascoste, racconti di anime e viaggi, nati dall’esigenza di esprimere le sue sensazioni da viaggiatrice, soprattutto in questo periodo storico di disconnessione dalla natura. Dopo un momento personale molto intenso, la pittrice sente l’urgenza di condividere la sua arte, fino ad allora tenuta solo per se stessa, ed incanalare tutte le energie in un progetto interamente suo. Nasce così a gennaio 2022 ‘ipsilonpi studio’, uno studio d’arte itinerante, idea che rispecchia molto la sua filosofia di vita, e che volge a collaborare con artisti di tutto il pianeta. La sua è un’arte per viaggiatori, sia come unione dei suoi due mondi, sia a dimostrazione che non bisogna per forza essere intenditori per far parte della sfera artistica, ma anche due parti all’apparenza completamente diverse, possono perfettamente entrare in simbiosi.

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Nuovo progetto (3)

Cristian Iacono

cristian iacono

YAH ARTIST SINCE 2024

Purification

Cristian Iacono

fotografia digitale su fine art 1/5

60x40cm

450

Green Venus

Cristian Iacono

fotografia digitale su fine art 1/5

60x40cm

450

Mi sfiora un dolore

Cristian Iacono

fotografia digitale su fine art 1/5

60x40cm

450

Il mare la notte

Cristian Iacono

fotografia digitale su fine art 1/5

60x40cm

450

Heavenly beated

Cristian Iacono

fotografia digitale su fine art 1/5

60x40cm

450

2024

IMAGENATION, FONDAZIONE MATALON, MILANO

ILLUSTRAMI 7, THE YAH FACTORY, YAH, MILANO

re-gen, the yah factory, young art hunters, milano

2023

il Mostro 17, tevere art gallery, Roma

off di arles, tevere art gallery, arles

imagenation, collater.al photography, milano

paratissima, ècdisi, torino

imagenation, paris photo off, parigi

BIOGRAFIA

Cristian Iacono (2002, Napoli) è un fotografo con base a Roma attualmente iscritto al corso di Fotografia e Video presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. La sua ricerca fotografica si basa sulla volontà di ritrarre soggetti che ritiene la proiezione di sé stesso, in maniera tale da analizzare come i suoi riflessi vengano inseriti all’interno di realtà incontaminate e prive della presenza umana. Gli scenari diventano realtà autosufficienti in grado di sottolineare il messaggio proposto. Luoghi dell’anima e della psiche. Le atmosfere risultano malinconiche e creano immagini dotate di un senso di necessità e dolore mascherate attraverso un’estetica curata nel dettaglio, romantica e pura. La fotografia diventa così il mezzo attraverso il quale rivivere e rielaborare parti del suo passato, come a rappresentare un continuo viaggio dentro sé stesso. “Si soffre molto, chi può ne fa dell’arte”.

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via bramante 13 20154 milano

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Nuovo progetto (13)

Marta Grimoldi

marta grimoldi

YAH ARTIST SINCE 2024

Ground glass 1

Marta Grimoldi

fotografia digitale su fine art 1/5

30x45cm

210

Ground glass 2

Marta Grimoldi

fotografia digitale su fine art 1/5

45x30cm

210

Ground glass 3

Marta Grimoldi

fotografia digitale su fine art 1/5

45x30cm

210

Ground glass 4

Marta Grimoldi

fotografia digitale su fine art 1/5

30x45cm

210

Ground glass 5

Marta Grimoldi

fotografia digitale su fine art 1/5

40x60cm

350

2024

illustrami 7, the yah factory, yah, milano

numphayon, young art hunters, bordighera (IM)

re-gen, the yah factory yah, milano (MI)

2023

collettiva, cuveè, milano

ground glass, rivista 5 di zero, annamaria belloni

uno scatto contro la violenza sulle donne, senigallia

2022

theatrical, teatro sociale, como

collettiva, von zeider art gallery, berlino

2021

sfanzine meraki, simona ghizzoni, alessandro ciccarelli

2020

lis-piazza, associazione lissi, como

2019

personale ostello bello, como

2018

personale associazione helianto, rovello porro

2017

collettiva looking for art, milano

2016

collettiva art fair, villa tettoni, desio

2015

10×15, teatro san teodoro, cantù

personale, teatro san teodoro, cantù

BIOGRAFIA

Marta Grimoldi è una fotografa diplomata presso l’Istituto Europeo di Design di Milano nel 2012. Da allora ha sempre lavorato in proprio per piccole testate giornalistiche del web e per privati, parallelamente partecipa attivamente come artista ad eventi nel comasco. Porta avanti progetti che riguardano il vissuto personale; fin da bambina appassionata d’arte, ha poi studiato presso il liceo artistico Terragni di Como dove è entrata in contatto con la fotografia, mezzo, per lei, per dare sfogo alla fantasia. A 17 anni prese in prestito la macchina analogica di suo padre e iniziò a scattare: fotografare è sempre stato, un mezzo per comunicare in maniera libera i suoi sentimenti e per conoscersi meglio. Dopo un viaggio durato mesi in Spagna, si rende conto di voler raccontare altro con la
fotografia, qualcosa di personale. Si avvicina così all’autoritratto; secondo lei, infatti, il silenzio e la ritualità che c’è dietro ogni singolo scatto personale è magia.

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Nuovo progetto (13)

Mauro Valsecchi

mauro valsecchi

YAH ARTIST SINCE 2024

La teofania di Artemide

Mauro Valsecchi

polvere di pigmento su carta

44x32cm cada uno

2200

La penombra in Atteone

Mauro Valsecchi

polvere di pigmento su carta

55x66cm con cornice

700

Questa notte fuori piove

Mauro Valsecchi

polvere di pigmento, spray su carta

42x30cm

400

Vertigini: come una risata in un teatro vuoto

Mauro Valsecchi

polvere di pigmento su carta

100x50cm

900

I sognanti vivono con gli occhi chiusi 2

Mauro Valsecchi

polvere di pigmento su carta

37x37cm

350

I sognanti vivono con gli occhi chiusi

Mauro Valsecchi

polvere di pigmento su carta

37x37cm

350

2024

The others art fair, Young ARt Hunters, Almach art gallery, torino

illustrami 7, the yah factory, yah, milano

duat of light, young art hunters, milano

re-gen, the yah factory (yah), milano

2023

Essenziale, paratissima, fondazione amleto bertoni, torino

2022

scrittura a perdere, galleria fang arte, torino

2021

stratificazioni di visioni, una torre per l’arte, antonella bosio, castellaro lagusello

2020

il talento delle donne, maf, milano

il notturno, galleria itinerante, arezzo

2019

taccuino selvaggio, millenium gallery, bologna

2018

il corso delle cose, progetto ztc, milano

2017

il tempo indeciso, sabrina drigo, milano

2015

giocando sulla soglia, spazio cabinet, milano

2013

flash art event, fm centro arte contemporanea, milano

2012

barbarie, viafarini, milano

BIOGRAFIA

Nato a Milano nel 1992 ha iniziato il suo percorso di studi al Liceo Artistico Enrico De Nicola a Sesto San Giovanni (MI). Successivamente ha iniziato un percorso di studi in discipline artistiche presso la NABA, Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, dove ha conseguito la laurea triennale in Belle Arti (B.A.) indirizzo Pittura e Arti Visive, a.a. 2013- 2014. Concludendo la sua formazione presso la NABA con la laurea specialistica in Arti Visive (M.A.) indirizzo Arti visive e Studi Curatoriali, a.a. 2017-2018.
La sua ricerca artistica ruota attorno alla percezione del reale e alle visioni della quotidianità che si manifestano come proiezioni immaginative: nelle sue opere tenta di riportare quel vagare della visione con minime occhiate laterali, per distrarsi dal mondo già tutto interpretato che sta sott’occhio, e ritrovare un fremito della percezione che si riapre ogni volta, per lasciar sorgere immagini insolite da apparenze accidentali che nessuno mai usualmente osserva. Tutti i disegni che produce non hanno un’impronta illustrativa ma mantengono una forte attinenza al realismo. Negli anni ha sviluppato una tecnica particolare di disegno che prevede l’utilizzo di polveri colorate, pigmenti puri, che vengono pressate con delle punte o trascinate con uno sfumino a segnare la carta, in ultimo fissate con una lacca o uno spray fissativo. Questa tecnica rende difficoltosa la modalità di abbozzare dal vero soggetti e luoghi, perciò ha sopperito a questa
complicatezza tecnica col prendere appunti testuali che poi si tramutano in disegno a memoria. Infine la sua necessità di dare uno corpo tridimensionale a queste superfici disegnate: smuovere il punto di vista canonico, poterci girare attorno, abbassarsi o sovrastare il fruitore, giocare con la percezione per alimentare una visone. Per questo motivo spesso disegni, testi, oggetti quotidiani e fotografie diventano delle sculture, delle installazioni, che occupano altri spazi oltre a quello del muro.

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Nuovo progetto

Federico Catagnoli

federico catagnoli

YAH ARTIST SINCE 2024

Relitti 1

Federico Catagnoli

rame, solfato di rame

25x17x15 cm

600

Relitti 3

Federico Catagnoli

rame, solfato di rame

14,5x20x22 cm

600

La stagione del raccolto 1

Federico Catagnoli

cianotipo su carta 1/10

76×135 cm

2300

La stagione del raccolto 2

Federico Catagnoli

cianotipo su carta 1/10

68×50 cm

1500

Concrezioni

Federico Catagnoli

olio su tela

50×40 cm

800

2024

illustrami 7, the yah factory, yah, milano

duat of light, young art hunters, milano

re-gen, the yah factory, young art hunters, milano

2023

morfeo, the yah factory, young art hunters, milano

yah art days 3, cascina campazzo, young art hunters, milano

2022

Fall(ASLEEP),  Elena Caterina Doria, Cella Monte

Cosa vedi, oltre questi orizzonti, Antonella Bosio, Castellaro Lagusello

2021

Ed ecco verso noi venir per nave, Percorsi, viaggi e paesaggi, A.D.A.F.A., Cremona

2019

Terra Madre Horti Conclusi, Mario Quadraroli Daniela Gorla, Arsenale di Bertonico

2018

Before but around, Giulia Carletti, Studio Ipogeo, Milano

Disaccordi, Mariateresa Lattarulo e Carolina Mancini, Studio EO, Milano

Ho fissato uno sguardo che stava per scomparire, Studio Ipogeo, Milano

2017

JUST GOOD Friends – the reunion of common things,  Hotel Premuda. Spotorno

Four, NABA Nuova Accademia di Belle Arti. Milano

2013

Dinamiche Animate, TorinoArtGallery, Torino

BIOGRAFIA

Nato a Milano nel 1988, si iscrive alll’Università degli Studi di Milano dove ottiene una laurea triennale in
scienze dei beni culturali e conclude il percorso da studente con una laurea specialistica in arti visive e studi curatoriali presso NABA (Nuova accademia di belle arti). L’area d’indagine della ricerca ruota attorno al concetto di trasformazione inteso come costante stato di impermanenza e insicurezza. L’arte di Federico si articola attraverso diversi medium: scultura, pittura e tecniche di stampa alternativa in una reiterata ricerca di un’estetica dell’estraneità volta a creare immagini che suscitino un’idea di distanza rispetto a ciò che le circonda. Il concetto attorno alle sue opere è la riflessione dell’essere umano in continua relazione con questo stato, elaborando immagini che sono il riflesso di abituali strategie di sopravvivenza. Tutti i soggetti che tratta ruotano attorno a questo nucleo concettuale ricordando forme fossilizzate, escluse dal divenire.

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momonon

Marco Sperini

marco sperini

YAH ARTIST SINCE 2024

Sementa cianotica

Marco Sperini

acrilico su tela

40x40cm

250

Peccato originale

Marco Sperini

acrilico su tela

50x50cm

300

Simbiosi

Marco Sperini

acrilico su tela

35x50cm

300

Il signore del mare

Marco Sperini

acrilico su tela

30x30cm

200

Resurrezione

Marco Sperini

acrilico su tela

30x30cm

200

2024

illustrami 7, the yah factory, yah, milano

2023

re-gen, the yah factory, yah, milano

morfeo, the yah factory, yah, milano

2020

giovani in arte, palazzo ferrajoli, roma

BIOGRAFIA

Marco Sperini nasce nel 1998 a Teramo. Pittore autodidatta, inizia a dipingere nel tentativo di dare forma a sogni che lo tormentano. Nel tempo si affascina al surrealismo e agli studi di psicoanalisi.
La sua pittura ibrida le forme oniriche ai corpi della veglia creando costruzioni che proliferano in uno spazio senza tempo. I suoi studi come fisioterapista e osteopata non solo gli consentono di esplorare e studiare ulteriormente il corpo, ma agiscono anche come stimolo per un’esplorazione più profonda della condizione umana. La sinergia tra la sua formazione in medicina manuale e quella artistica crea una rappresentazione del corpo caratterizzata da una profonda complessità, lontana dall’anatomia “vera” e dalla mera visione scientifica.

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97890630151

re-gen post

Re-gen

la mostra

Young Art Hunters, realtà da sempre impegnata nella promozione e divulgazione dell’arte emergente, inaugura ‘Re-gen(eration)’ una mostra dedicata ai nuovi artisti rappresentati 2024. I nove artisti in esposizione, si presentano al pubblico esponendo gli ultimi lavori in produzione ed inediti in esclusiva per la galleria The YAH Factory. Il percorso si articola tra opere pittoriche, collage, installazioni, fotografie digitali ed analogiche ed è un vero e proprio viaggio all’interno dell’inconscio dell’artista, tra emozioni, ricordi di vite trascorse e nuove sensazioni, pronte ad affascinare e far riflettere lo spettatore.


artistS

Federico Catagnoli

Epie


Marta Grimoldi


Cristian Iacono

Ipsilonpi


Thomas Pagani

Martyna Pietrasik

Marco Sperini

Mauro Valsecchi 


 

reportage

Re-gen(eration) è materia che si rinnova, che fiorisce e rinasce per dare vita ad un nuovo movimento, giovane e senza regole dove gli artisti che ne fanno parte possono mettersi in gioco, spogliandosi di tutte quelle costrizioni troppo strette e che spesso limitano l’espressione artistica più pura.

artworks

Martyna Pietrasik

Federico Catagnoli