Young Art Hunters, realtà di Milano da sempre impegnata nella promozione e
divulgazione di arte giovane ed emergente, riconferma la sua collaborazione con
l’Hotel Piccolo Lido anche quest’anno e per l’occasione presenta: Numphaion.
«Alle donne la terra, agli uomini il mare», si è sempre detto.
Questa nozione ha perpetuato l’idea che le donne siano principalmente coinvolte
nell’agricoltura e raramente nelle attività marittime. Navi e barche infatti, sono
state a lungo considerate un dominio prettamente maschile. Per secoli si credeva
addirittura che avere donne a bordo portasse sfortuna, poiché si pensava che
distraessero i marinai dalla rotta prevista, tracciando parallelismi con le
mitiche Sirene.
Eppure, la stessa mitologia greca ci insegna quanto la figura femminile e
l’elemento acquatico siano complementari, narrandoci di diverse e molteplici
divinità femminili dell’acqua, a cominciare da Talassa, la dea primordiale del
mare, seguita da una stirpe di Nereidi e Oceanine, sue figlie e nipoti. Anche la
storia è costellata di personaggi femminili che hanno sfidato i ruoli di genere e
hanno lasciato un’impronta significativa, come l’ammiraglia spagnola Isabel
Barreto e le piratesse Grace O’Malley, Anne Bonny, Mary Read e Ching Shih.
Denny Candotto
Marta Grimoldi
Ipsilonpi
Natalia Martinez
Oriella Montin
Rinkaku
Eric Romeo
Sana
Ipsilonpi
Partenope
50x100cm
T.m. su tela
Rinkaku
somewhere in the middle of the desert, is that feeling
24x30cm
Stampa ai sali d’argento su carta politenata
Oriella Montin
Numphaion
18x24cm
Collage e cucito su carta
Denny Candotto
Risonanze primordiali
50x60cm
Acrilico su tela
Natalia Martinez
Nereida I
49x31cm
Lycra, cotone, viscosa, poliestere, lurex, vetro, metallo
Eric Romeo
Contatto
21×27,9cm
Fotografia digitale ed.1/5
Marta Grimoldi
Ninfee 1
20x30cm
Fotografia digitale ed.1/5
Sana
Tempesta
29,7x42cm
T.m. su carta
Numphaion prende una rotta coraggiosa e naviga verso la parità di genere.
Attraverso il racconto e il mito secolare delle terre liguri, intrapreso dal punto
di vista di otto artisti emergenti in esposizione, l’intento è far riflettere il
pubblico sul ruolo della donna moderna, riconosciuta come tale, pronta a
raggiungere finalmente l’emancipazione sociale e ricongiungerla a quelle figure
fantastiche e reali che hanno portato il potere femminile sulla bocca degli
uomini.
un ringraziamento speciale a
LORENZA PAGLIARI . LIVIA OCCHIGROSSI . ILARIA RONZONI . LUCA TEMOLO DALL’IGNA . ANNA PENNATI . VITTORIA BASILE. LUCREZIA CARDILLO
L’esposizione si articola attraverso diverse sezioni, ognuna delle quali aventi come protagonista la figura femminile, soggetto fulcro nell’arte di Annett Gioia.
Le donne raffigurate dall’artista, sono delle vere e proprie veneri urbane, così intangibili quanto incredibilmente vicine ad ognuna di noi. Sono donne di tutti i giorni dai colori e dalle forme diverse, che silenziose, ci accompagnano lungo un viaggio fatto di emozioni sempre più travolgenti.
Annett Gioia
Annett Gioia è un’artista che vive e lavora a Francoforte, Germania.
L’arte è sempre stata una parte importante della sua vita, influenzandola fin dalla prima infanzia, dandole modo di esprimere i suoi sentimenti e le sue emozioni attraverso l’utilizzo di diverse tecniche artistiche. Per lei l’arte è l’opportunità di rendere visibile l’immateriale, lasciando che siano i riferimenti istantanei della realtà a dare forma alle opere.
Annett Gioia ha partecipato a diverse esposizioni collettive e personali tra l’Italia e la Germania, Venuses è la sua prima mostra personale a Milano.
La luce è un elemento fondamentale, che ci guida e ci scorta attraverso il percorso.
Un bagliore che scopre ed accarezza i corpi nelle loro pose più naturali e nei loro momenti più intimi e quotidiani, rendendo l’osservatore uno spettatore silenzioso di quei gesti e di quelle movenze tanto delicate quanto accattivanti.
La mostra alterna lavori su carta ad oli su tela, creando un collegamento sempre più stretto tra i colori e le donne raffigurate. Alcune figure sono solo abbozzate con chine e matite, altre, si rivelano cariche e sature in corrispondenza alla potente ricerca dietro ad ogni posa.
Il suo obiettivo è trasmettere la profondità e l’unicità di ogni persona, sia attraverso disegni realistici che con una sintesi di linee essenziali.
Annett Gioia riesce a raccontarci con una delicatezza assoluta l’essere donna, dedicando questa mostra ad ognuna di noi.
un ringraziamento speciale a
LORENZA PAGLIARI . LIVIA OCCHIGROSSI . ILARIA RONZONI . LUCA TEMOLO DALL’IGNA . ANNA PENNATI . VITTORIA BASILE
YAH ARTIST SINCE 2024
The essence è un’opera evocativa che si manifesta come una porta di legno profumata, che emerge da un cumulo di terra. Questa porta, per quanto realistica e tangibile, è inutile: non si può aprire. Appare nello spazio come un’isola in mezzo a una terra brulla, una meta alla fine di un viaggio interiore alla ricerca di sé stessi e dell’essenza. La porta di “the essence” è una metafora del percorso esistenziale. Rappresenta la fatica e l’impegno investiti nella costruzione di un sé che, alla fine, rimane inaccessibile. Il viaggio alla scoperta dei meccanismi della vita è simile al vagare per mare e per terra sotto il cielo infinito, sia di giorno che di notte. È un’odissea che richiede di andare oltre i sensi, di tentare di aprire una porta impossibile. Nello spazio in cui la porta emerge, la terra brulla suggerisce una destinazione raggiunta dopo un lungo vagabondare. Eppure, questa porta che si erge davanti a noi, che forse abbiamo costruito noi stessi con grande sforzo, non si può aprire. Questa impossibilità solleva una domanda profonda: esiste davvero un’essenza? O è tutto un miraggio, un’invenzione della nostra mente in cerca di significato? Dal legno della porta si diffonde un profumo, un’essenza naturale che permea l’ambiente circostante. Questo odore è intenso ma effimero, suggerendo una presenza che è reale e al contempo sfuggente. Forse, l’essenza che cerchiamo non è qualcosa da attraversare o possedere, ma semplicemente da percepire. Forse è solo un profumo, un ricordo olfattivo che ci ricorda la nostra connessione con il mondo fisico. The essence sfida lo spettatore a riflettere sul significato della ricerca interiore. La porta, pur essendo inutilizzabile, diventa custode di una dimensione inaccessibile. L’odore del legno, che è suolo e profumo, rappresenta un’essenza che non può essere catturata o attraversata, ma solo vissuta nel momento.
La serie di sculture Cast-aways esplora il tema del naufragio di una forma naturale attraverso l’uso del piombo. Queste opere sono fusioni di pezzi di rami, trasformati in rilievi aggettanti pochi centimetri. Presentate in piano e leggermente rialzate, le sculture proiettano un’ombra o un buio sotto di esse, creando un effetto visivo di profondità e peso. Il piombo, con la sua densità e il suo aspetto grezzo, viene utilizzato per evocare la gravità e la forza che trascinano i rami verso il basso, come corpi inerti alla deriva. Questa scelta estetica non è solo un richiamo visivo, ma una rappresentazione tangibile del naufragio di una forma naturale, che perde la sua leggerezza e vitalità sotto il peso del metallo. Cast-aways è una meditazione visiva sulla disgregazione e sulla perdita di forma. Le sculture invitano lo spettatore a riflettere sulla fragilità della natura e sulla sua capacità di mutare sotto l’influenza del tempo e degli elementi. Questa serie, con la sua potente materialità, offre una profonda riflessione sul naufragio come condizione esistenziale.
Cast-aways series
Fabio Ingrosso
piombo
var. 30x7x4cm
420
Lasciarsi, disperdersi. Composta di due parti, una in legno e una in ferro, questa opera rappresenta due entità che si separano e si disgregano. La parte in legno è un tronco che, marcito all’interno, è stato bruciato sul lato danneggiato, lasciando l’altro lato con la sua colorazione naturale. Il tronco, contorto e disorganico, vulnerabile e fragile, emerge dalla combustione delle esperienze vissute. La parte in ferro, realizzata in lamiera saldata e bruciata con l’elettrodo, è patinata di nero all’interno. La superficie annerita e l’aspetto ruvido della lamiera contrastano con la forza e la durezza del ferro, suggerendo un’analoga dualità di forza e debolezza, sofferenza. Le due parti, poste una di fronte all’altra, sono speculari nella forma, come due metà separate che si allontanano ma rimangono legate da un profondo legame visivo e concettuale. Entrambe le metà mostrano il lato bruciato all’altra, rivelando le proprie cicatrici e vulnerabilità, il fuoco che le univa. È un dialogo silenzioso tra due forme, due anime, due fiamme che si sono incontrate, amate e che insieme hanno bruciato, e che ora si disperdono nello spazio e nel tempo. Breaking up/apart è una riflessione sulla separazione e la disgregazione. La scultura rappresenta il dolore e la bellezza della perdita, la trasformazione che avviene quando due entità un tempo unite si distaccano, portando con sé le tracce del loro incontro e della loro combustione. È una meditazione sulla natura complessa delle relazioni umane, sulla capacità di amare intensamente e di sopportare la conseguente distruzione. L’opera invita lo spettatore a contemplare le dinamiche della separazione e del cambiamento. Breaking up/apart non è solo una rappresentazione di due forme che si allontanano, ma una celebrazione della capacità di sopravvivere alla dispersione, delle cicatrici che rendono unica ogni forma.
La serie di sculture Al Vento esplora l’intrigante metamorfosi della materia, dove il ferro, solitamente sinonimo di solidità e resistenza, rivela le sue fragilità. Realizzate in lamiera di ferro, queste opere sono il risultato di un processo artistico che coinvolge la saldatura e la bruciatura della superficie, conferendo alle sculture un aspetto ruvido e vissuto, in cui le tracce di calore e l’erosione diventano protagoniste visive. Le forme sembrano sfidare il tempo e gli elementi, ma al contempo rivelano una sottile vulnerabilità. Le forme si disgregano sotto l’influenza delle forze esterne, si distruggono, perdono la loro identità. Ogni pezzo racconta una storia di trasformazione, dove la vita e la forma si disfano in un lento ma inesorabile processo di erosione ‘al vento’. Questa serie è una meditazione visiva sulla disgregazione. Le sculture di Al vento evocano l’immagine di corpi che lottano contro la propria dispersione, offrendo una riflessione profonda sulla fragilità della vita e sulla sua inevitabile fine. In un mondo in cui tutto sembra essere in costante movimento e cambiamento, queste opere invitano lo spettatore a contemplare la bellezza intrinseca della decomposizione.
inFusione series
Fabio Ingrosso
piombo, ferro, legno
var. 41x36x140cm
850,600,500
Supporti inclusi
inFusione è una serie di fusioni in piombo di ghiacciai concettuali immersi in un mare realizzato in pannelli di legno bruciato. Ogni pannello del ciclo di opere, sollevato a diverse altezze da una minima base di ferro, offre uno sguardo unico sul ghiacciaio che ospita, invitando gli spettatori a inFondersi nella visione. La disposizione delle opere in un ipotetico allestimento consentirebbe al pubblico di adottare diverse prospettive, posizionandosi in ginocchio, sulle punte dei piedi o in altre posture, creando un coinvolgimento fisico e sensoriale con le installazioni. Sul piano concettuale, “inFusione” articola due riflessioni. Da un lato, l’opera esplora tematiche ambientali, rappresentando un mare di legno bruciato che richiama l’attenzione sulla nostra responsabilità nei confronti del pianeta. Dall’altro, la riflessione è più intima, indaga la natura transitoria della vita e del tempo. Il ghiaccio, quale registro mutevole di storie passate, è un custode per la nostra esistenza immersa in un mare già bruciato. La fusione del ghiaccio in acque sempre più calde rappresenta la transizione inevitabile della vita stessa. inFusione sfida lo spettatore a considerare come le nostre storie siano conservate e distrutte dal ghiaccio del tempo. inFusione è una provocazione sull’essenza dell’esistenza umana, un invito a contemplare il nostro impatto sul mondo e a riflettere sul confine fragile tra la conservazione e la distruzione.
Solo
2023, Orme. Un sentiero di alberi – ombra del tem- po, brescia
2022, L’uomo assurdo, l’intensità della vita, Castellaro Lagusello
Collective
2024, Cicatrici, Residenza d’artista, Organico Perduca, Travo
2024, Si-O2 – Metamorfosi Visive, The YAH Factory, Milano
2023, Passione e Tradizione, S. Melzani, Sarezzo
2023, Casematte, Calicanto spazio arte, Brescia
2023, Anatomia dell’Essenziale, A. Rossoni e F. Ingrosso, Sarezzo, Villa Carcina
2021, Avvicinando la Natività, Museo Diocesano, Brescia
BIOGRAFIA
Artista e musicista, lavora anche con lo pseudonimo _doo_t. (Death Of the Olive Trees). Dal 2021 studia Scultura all’Accademia di Belle Arti Santa Giulia, a Brescia, mentre lavora come direttore creativo in un’azienda specializzata in pubblicità monumentale. Dal 2023 segue un percorso di formazione con Stefano Bombardieri. Nato a Lecce nel 1994, ha vissuto a Brescia, Milano, Copenhagen, Malta, Madrid, Parigi, Londra, Melgven in Francia e Ginevra. I viaggi e la malattia, con cui ha convissuto per tutta l’adolescenza, sono state esperienze decisive per lo sviluppo della sua attitudine artistica. Nel 2023, vince il premio del pubblico nel contest di Filosofi lungo l’Oglio con l’opera “Non avere abbastanza desideri né fiato’.
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Young Art Hunters è orgogliosa di presentare Purple Rain, la mostra personale dell’artista Luigi Francischello.
L’esposizione è un viaggio nella memoria attraverso i diversi personaggi che abitano le tele, figure che appartengono ad un tempo lontano che l’artista reinterpreta in chiave contemporanea con la volontà di aprire un dialogo con i grandi maestri dell’iconografia del passato, ispirandosi alle tavole indiane del xv secolo e alle stampe giapponesi ma anche a Courbet, Botticelli, Waterhouse e Von Stuck.
Purple Rain è un viaggio metaforico all’interno di identità possibili. È la messa in scena vistosa e ridicola che manifesta l’indicibile a garanzia dell’essenziale, della nuda e fredda tangibilità. Ciò che interessa è la monumentalità delle sembianze resa tale dalla tecnica pittorica utilizzata, veloce e istintiva ma al contempo ponderata e meditata.
un ringraziamento speciale a
LORENZA PAGLIARI . LIVIA OCCHIGROSSI . ILARIA RONZONI . LUCA TEMOLO DALL’IGNA . ANNA PENNATI . VITTORIA BASILE
Per il Fuorisalone 2024, Young Art Hunters inaugura Duat of light, una collettiva di quattro artisti giovani ed emergenti pronti ad interrogarsi sul tema ‘materia-natura’.
Federico Catagnoli
Chiara Cattaneo
Elia Panori
Mauro Valsecchi
Le opere paradossali generate dalla bravura degli artisti Federico Catagnoli, Chiara Cattaneo, Elia Panori e Mauro Valsecchi, tendono la mano verso lo spettatore in un percorso accompagnato da soli interrogativi che si possono visionare nei materiali e nei concetti delle installazioni. Ci si addentra in una caverna dove la luce è il dubbio e l’oscurità la certezza di non poter affermare nessuna risposta. Il confine della nostra percezione risiede nella volontà di attraversarlo e varcare nuovi e non ancora scoperti misteri immateriali.
O Osiride, toro dell’Amenti! Thoth, re dell’eternità. Io sono il Dio grande della Barca divina che ha combattuto per te. Io sono uno di quegli dei, i Giudici che operano la giustificazione di Osiride contro i suoi avversari nel giorno in cui vengono pesate le Parole. Io sono un tuo consanguineo, Osiride.
Il Duat è una caverna denominata dagli antichi egizi “funeraria”, essa racchiude i più grandi interrogativi che l’antica civiltà si poneva insieme alla speranza in un aldilà che non fosse una fine ma piuttosto, un inizio. Prendendo in considerazione il Duat come luogo-non-luogo senza un tempo specifico, possiamo arricchirci di numerosi interrogativi sulla purezza della materia che abita la grotta, la stessa materia dove l’irresolutezza è il traguardo del percorso che ci permette di comprendere i limiti del genere umano e riconoscere l’importanza delle sorgenti vitali senza abusarne.
un ringraziamento speciale a
LORENZA PAGLIARI . LIVIA OCCHIGROSSI . ILARIA RONZONI . LUCA TEMOLO DALL’IGNA . ANNA PENNATI . VITTORIA BASILE
alice brizzi
giulia frump
ego nauta
irene vesentini
emma vitti
THANKS TO:
Lorenza Pagliari
Luca Temolo Dall’Igna
Anna Pennati
YAH ARTIST SINCE 2023
Tell me something new
Maite Agahnia
t.m. su tela
30x30cm
€460*
*spese di spedizione non incluse
I know what you are thinking
Maite Agahnia
t.m. su tela
30x30cm
€460*
*spese di spedizione non incluse
The things we don’t say
Maite Agahnia
t.m. su tela
30x30cm
€460*
*spese di spedizione non incluse
Watching from the bench
Maite Agahnia
t.m. su tela
122x60cm
€2720
Party at the park
Maite Agahnia
t.m. su tela
122x92cm
€4050
2023
Synchronicity, SIP artSpace, San Marcos
Artist Alliance Biennial, Oceanside Museum of Art, Oceanside
2022
2022 Artist Alliance Biennial, Oceanside Museum of Art, Oceanside
2021
Seven Women Artists, Rebecca Molayem Gallery, Los Angeles
NOW, Oceanside Museum of Art, Oceanside
2020
20/20, Twenty Women Of Vision, Fresh Paint Gallery, La Jolla
2019
Integrated Public Art, Emeryville
2018
Seventeen on Being Seventeen, William D Canon Gallery, Carlsbad
2016
Shouts + Whispers, India Street Gallery, San Diego
2015
New Work, MBA Gallery and Studio, Del Mar
2014
One Second, Outside The Lens, Point Loma
2013
Strangers, LJCDS Gallery La Jolla
Rancho Valencia Resort, 70 original paintings commissioned for private collection, Rancho Santa Fe
Zona Maco, Arte Contemporáneo, Mexico City
Works on Paper, Pigment, San Diego
SDAI Regional Juried, Museum of the Living Artist, San Diego
2011
San Dieguito Art Guild, Off Track Gallery, Encinitas
Featured Artist, Artwalk, San Diego
Passion6, Noel Baza Gallery, San Diego
SDAI Regional Juried, Museum of the Living Artist, San Diego
2010
Temptation6, India Street Gallery, San Diego
SDAI Regional Juried, Museum of the Living Artist, San Diego
XIX Annual Juried Exhibition, Athenaeum, La Jolla
2009
UnFramed, Athenaeum, La Jolla
In Living Color, Seacrest Village Gallery, Encinitas
2008
XVII Annual Juried Exhibition, Athenaeum, La Jolla
California Juried Exhibition, Museum of the Living Artist, San Diego
BIOGRAFIA
Originaria di Città del Messico, Maite Agahnia attribuisce il suo modo di vedere il mondo circostante al fatto di essersi spostata tra paesi, lingue e culture diverse nel corso della sua vita. Altrettanto fluente nella sua pratica artistica, Agahnia lavora con diversi mezzi: stampa, pittura, fotografia ed encausto. Si concentra sulla creazione di combinazioni ibride dei vari materiali, conferendo alla sua arte qualità uniche e inaspettate. Il lavoro di Agahnia nella grafica e nella fotografia è evidente nei suoi dipinti. Incorporando la struttura della grafica e della fotografia in contrasto con la libertà dell’astrazione, il suo lavoro esamina la relazione tra i due. Questa esplorazione dell’equilibrio e dell’armonia è la pietra angolare della pratica dell’artista in studio. Fresca ed emozionante, l’arte di Agahnia è ricca di strati di colore, forme e texture. Dalla costante esplorazione di nuovi materiali agli insoliti accostamenti di struttura e astrazione, il lavoro di Agahnia è originale e avvincente. Il suo lavoro è stato commissionato da diversi complessi commerciali, tra cui il Rancho Valencia Resort in California e la First Service Residential a New York.
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YAH ARTIST SINCE 2024
Se scriverò,
scriverò testi disturbanti,
incuranti,
che ti marchiano a fuoco un segno
buono o cattivo
doloroso o salvifico.
Che inducono alla follia.
Che inseminano domande
come piccoli germogli.
Chissà chi risponderà.
Se reciterò,
reciterò testi insolenti,
veri da essere disprezzati
Che non cercano consenso,
non inducono a risate,
sparati come un proiettile
alla cieca in una folla.
Chissà chi ucciderà.
Se leggerò,
leggerò con enfasi,
fermandomi ad ogni frase che
alimenta l’inutile lussuria di
viaggiare con la mente.
E mi prenderò la briga
di saltare e di strappare
tutti i libri che io solo,
con l’arbitrio che mi vizia,
riterrò indegni, confondibili,
immondizia.
Chissà chi li raccoglierà.
Se fumerò,
fumerò sigari,
mi inietterò morte vera,
morte gustosa,
morte che mi assaggia, mi assapora,
questa notte.
Poi mi dice: perché mi cerchi
solo a volte?
Non lo so, rispondo io.
Cerco a volte anche la vita.
Busso a entrambe, vi corteggio.
Un po’ ci flirto.
Chissà chi si innamorerà.
Se crescerò,
crescerò solo dopo aver sbagliato,
dopo aver fallito,
dopo aver fatto soffrire,
dopo essermi pentito così tanto
che desidero morire.
Chissà chi mi accontenterà.
Se dirò addio,
dirò addio godendomi la sofferenza,
senza perdermi uno sguardo,
col terrore di un bambino
che ha paura di cambiare
il suo gioco preferito,
che non ha il coraggio di affrontare
il livello successivo.
Lo farò abbaiando come un cane
che si sente abbandonato
una mattina d’estate.
Chissà chi ritornerà.
E se, infine, morirò,
morirò suicida.
Perché non riesco a non pensare
che niente ha più valore della fine.
Che anche la morte,
con un po’ di fantasia,
si può rendere poesia.
Chissà chi mi piangerà.
I vecchi a me
danno noia. Qui però
sono nipote
Amo i gatti.
Per ogni occhiata curiosa,
c’è un po’ di voglia di scappare.
Ogni artiglio per attaccare,
c’è un cuscinetto gonfio abbastanza per atterrare,
correre,
scappare.
Per non farsi male.
Amo i gatti,
perché quando ti usano
lo fanno sinceri,
e ti chiedono il permesso.
Amo i gatti,
che ignorerebbero un tramonto sul mare
per uno spago che agito nella mano,
perché, al contrario del sole, è imprevedibile
e si deve meritare.
Amo i gatti
perché non cercano di capirti,
ma di incuriosirsi.
E per ogni curiosità che soddisfano,
ne troveranno subito un’altra con cui imparare il mondo
e risolverne tutti i misteri in un secondo.
Emozionarsi come bambini e dilatare lo sguardo,
salvo poi stancarsi,
abituarsi,
e ricercare un nuovo traguardo.
Amo i gatti,
perché con le loro stramberie,
alla fine,
mi insegnano il mondo.
Che va vissuto,
inventato,
secondo per secondo.
Amo i gatti,
perché sono come questa poesia.
Confusa, slegata,
una follia.
Ma almeno è mia.
Mi chiedi perché
non scrivo di te
E so che non scherzano
i tuoi sentimenti
mentre scherza
la tua bocca.
Che ti muovono da dentro come dei burattinai
Echi del passato
Dici
Una partita con me stessa.
È una tenera bugia:
Non si smette mai né di giocare
Né di invitare altri a partecipare.
E se gioco da avversario
O da nemico
Lo decidi solo tu.
È un enigma ciò che dici
Più di ciò che pensi.
È la maledizione
degli ironici.
Ti tradiscono la voce
E la taranta del tuo sguardo
È la condanna
dei sinceri.
Sono forse
la tua droga?
Ti avveleno dall’interno
mentre tu
mi spingi in vena?
Sei la vittima
di un mio inganno?
Ti sei unita alla partita
che gioco con me stesso.
Ma se giochi da avversario
O da nemico
Lo decido solo io.
BIOGRAFIA
“Se è vero, come penso, che il mondo è un’illusione, le storie sono l’unico modo per dialogare con esso, perché sono fatte della stessa materia”. Da bambino, rannicchiato nel suo sgabuzzino, Davide trovava nella scrittura un modo per fare questo: illudersi. Immaginare. Creare nuove finzioni per arricchire il suo mondo. E, in questo modo, conoscere sé stesso. Per un periodo piuttosto lungo, poi, si è abbandonato, perso negli intricati vicoli di percorsi che qualcun altro aveva tracciato per lui, troppo perfetti per essere suoi. Sarebbe sbagliato dire che ora è uscito da questo labirinto, e sarebbe sbagliato dare per certo che vi uscirà, ma sicuramente ha ritrovato gli strumenti per cercare la via. Per “tracciare il suo percorso”. Frase dopo frase. Illusione dopo illusione.
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YAH ARTIST SINCE 2024
2024
Sio2, The YAH Factory, YAH, Milano
2020
Giovani in Arte, Palazzo Ferrajoli, Roma
BIOGRAFIA
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via bramante 13 20154 milano
97890630151
YAH ARTIST SINCE 2024
She came ashore on a shell
Martyna Pietrasik
olio su tela
65x50cm
1200
Tianzi mountain
Martyna Pietrasik
olio su tela
120x100cm
1200
The birth of a new life 1
Martyna Pietrasik
olio su tela
130x55cm
1100
The birth of a new life 2
Martyna Pietrasik
olio su tela
90x65cm
500
The birth of a new life 3
Martyna Pietrasik
olio su tela
50x70cm
700
2024
Winter Exhibition of Young Art, Galleria Zofia Weiss, Cracow
re-gen, the yah factory, young art hunters, milano
2023
Delicacy, Corals Art Gallery, Milano
Le immagini rilegate, Kasa dei Libri, Milano
morfeo, the yah factory, young art hunters, milano
Winter Exhibition of Young Art, Galleria Zofia Weiss, Cracow
2022
Guerra alla guerra, online exhibition
2021
Laboratorium Scena with Nastazja Staniszewska, Cracow
Rozgłosy, ArtBay Gallery, Cracow
Dysonanse, ArtBay Gallery, Cracow
BIOGRAFIA
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YAH ARTIST SINCE 2024
Il cerbiatto ha corna che sbocciano
sono ciliegi in fiore. Sta crescendo
con paura, ma poggia il naso
sulla mia mano tesa. Una carezza
di cui sente il profumo buono
riconosce la propria casa.
E vedo negli occhi pece
simili a pozzi profondi
qualcosa che avevo dimenticato.
Il cucciolo ritrova ciò che ha perso – ora
è diventato cervo.
Il futuro è un acido che corrode
da dentro, mentre rapido corre
da te. All’oscurità sceglie
gli scatti spasmodici delle macchine –
se il buio è inevitabile, preferisce
non averne memoria: meglio
dimenticare la Storia. E se distratto
non ha potuto raggiungerti ancora
di questo gli rincresce. Come vola il tempo
quando si cresce.
Di notte sono un ratto
che sgomita nei vicoli
per un briciolo di spazio.
Ululo a una lampadina
spenta, per credere
che non sia più vera
della sfera di luce novembrina.
Piccolo e lesto, manifesto
il non appartenere
alla natura umana
Terminata la finzione
lascio indietro il pelo
ma non la coda – e di sicuro
non il vizio. Avvicino
alla luna piena il mio cuscino.
Se mi scivoli nelle vene
e lì vi lasci pezzi di sangue
non mio, a blocchi – mi tocchi
e poi scegli di non tornare più
mi perderai in questo rollio di cuori
tamburi che suonano nel fondo di una giungla
da bestie che non sanno come essere amate
perché non sanno com’è essere amate.
Improvvisamente provo
un sentimento più profondo
della bestia che gridava
Amore
al cuore del mondo
2023
Illustrami6, The YAH Factory, young art hunters, Milano
2021
The Contest, Looking For Art, Milano
BIOGRAFIA
Matteo Sanzi, nato a Milano il 20/05/1997. Studia Fisica all’università, con la penna in una mano e un romanzo nell’altra. Dopo la laurea frequenta corsi di scrittura creativa, poesia, e trova un lavoro che non c’entra nulla con quanto sopra: quantomeno gli dà da mangiare e paga le bollette. Tiene nel cassetto un romanzo, un silloge e una traduzione di poesie dall’inglese. Da grande vuole scrivere per vivere; al momento, vive per scrivere.
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YAH ARTIST SINCE 2024
Notturno
Rinkaku
fotografia analogica stampa ai sali d’argento
24x30cm
300
Fantasmi a Venezia
Rinkaku
fotografia analogica stampa ai sali d’argento
24x30cm
300
Dolce assenza
Rinkaku
fotografia analogica stampa ai sali d’argento
24x18cm
250
In attesa
Rinkaku
fotografia analogica stampa ai sali d’argento
24x18cm
250
Sagoma
Rinkaku
fotografia analogica stampa ai sali d’argento
18x24cm
250
2024
numphayon, young art hunters, bordighera (IM)
re-gen, the yah factory, young art hunters, milano (MI)
BIOGRAFIA
young art hunters associazione ets
via bramante 13 20154 milano
97890630151
YAH ARTIST SINCE 2024
El torero
Natalia Martinez
lycra, viscosa, pelle, metallo
100x102cm
2800
Minotauro
Natalia Martinez
lycra, cotone, lurex,lana, pelle, poliestere, metallo
82x77cm
1800
Sad cacique 1
Natalia Martinez
lycra, viscosa, metallo
60x36cm
800
La llorona
Natalia Martinez
lycra, viscosa, lurex, metallo
94x55cm
1400
Nino indigena
Natalia Martinez
cotone, viscosa, lycra, lurex, metallo
30x30cm
370
2024
numphayon, young art hunters, bordighera (IM)
BIOGRAFIA
young art hunters associazione ets
via bramante 13 20154 milano
97890630151
In assonanza con i racconti dell’autore boemo Franz Kafka e per il centenario della sua morte, Young Art Hunters, realtà da sempre impegnata nella promozione e divulgazione dell’arte emergente, inaugura in suo onore
‘SiO2’ – Metamorfosi visive.
Acrylic Needs
Bic Indolor
Amerigo D’Angelo
Fabio Ingrosso
Mattia Gravili
Lorenzo Mazzotta
Oriella Montin
Germán Muñoz
Nastazja Staniszweska
Mary Claire Tillotson
Nicole Viranin
Come il silicio, la cui composizione chimica polimorfica può assumere diversi connotati a seconda della percezione e dell’ambiente circostante, così gli undici artisti in mostra affrontano i temi del trasformismo mistico e fisico, sviluppando, proprio come nel racconto ‘La Metamorfosi’, una riflessione verso l’identificazione delle problematiche dell’uomo contemporaneo; quali: l’incapacità di dialogo tra le persone, l’incomunicabilità delle proprie esigenze e l’esilio del diverso.
Nicole Viranin
La mostra vuole dunque aprire un dialogo verso una condizione sociale dove la propria identità personale viene annientata in funzione di un’omologazione alla forza lavoro e dove l’alienazione prende piede sia nella società odierna che nel contesto familiare creando delle vere e proprie mutazioni fisiche e di pensiero.
un ringraziamento speciale a
LORENZA PAGLIARI . LIVIA OCCHIGROSSI . ILARIA RONZONI . LUCA TEMOLO DALL’IGNA . ANNA PENNATI . VITTORIA BASILE
YAH ARTIST SINCE 2024
Labyrinth 4
Ipsilonpi
t.m. on canvas
70x50cm
460
Labyrinth 5
Ipsilonpi
t.m. on canvas
50x50cm
400
Labyrinth 6
Ipsilonpi
t.m. on canvas
40x40cm
300
Labyrinth 7
Ipsilonpi
t.m. on canvas
80x80cm
650
Labyrinth 8
Ipsilonpi
t.m. on canvas
100x100cm
850
2024
numphayon, young art hunters, bordighera (IM)
art in the garden, unfair, superstudio più, milano
re-gen, the yah factory, yah milano (MI)
double shadows, galeria gaudì, madrid
2023
art3f, porte de versailles, galeria gaudì, madrid
2019
arte in villa, villa calvi, cantù
BIOGRAFIA
young art hunters associazione ets
via bramante 13 20154 milano
97890630151
YAH ARTIST SINCE 2024
Purification
Cristian Iacono
fotografia digitale su fine art 1/5
60x40cm
450
Green Venus
Cristian Iacono
fotografia digitale su fine art 1/5
60x40cm
450
Mi sfiora un dolore
Cristian Iacono
fotografia digitale su fine art 1/5
60x40cm
450
Il mare la notte
Cristian Iacono
fotografia digitale su fine art 1/5
60x40cm
450
Heavenly beated
Cristian Iacono
fotografia digitale su fine art 1/5
60x40cm
450
2024
re-gen, the yah factory, young art hunters, milano
2023
il Mostro 17, tevere art gallery, Roma
off di arles, tevere art gallery, arles
imagenation, collater.al photography, milano
paratissima, ècdisi, torino
imagenation, paris photo off, parigi
BIOGRAFIA
young art hunters associazione ets
via bramante 13 20154 milano
97890630151
YAH ARTIST SINCE 2024
Ground glass 1
Marta Grimoldi
fotografia digitale su fine art 1/5
30x45cm
210
Ground glass 2
Marta Grimoldi
fotografia digitale su fine art 1/5
45x30cm
210
Ground glass 3
Marta Grimoldi
fotografia digitale su fine art 1/5
45x30cm
210
Ground glass 4
Marta Grimoldi
fotografia digitale su fine art 1/5
30x45cm
210
Ground glass 5
Marta Grimoldi
fotografia digitale su fine art 1/5
40x60cm
350
2024
numphayon, young art hunters, bordighera (IM)
re-gen, the yah factory yah, milano (MI)
2023
collettiva, cuveè, milano
ground glass, rivista 5 di zero, annamaria belloni
uno scatto contro la violenza sulle donne, senigallia
2022
theatrical, teatro sociale, como
collettiva, von zeider art gallery, berlino
2021
sfanzine meraki, simona ghizzoni, alessandro ciccarelli
2020
lis-piazza, associazione lissi, como
2019
personale ostello bello, como
2018
personale associazione helianto, rovello porro
2017
collettiva looking for art, milano
2016
collettiva art fair, villa tettoni, desio
2015
10×15, teatro san teodoro, cantù
personale, teatro san teodoro, cantù
BIOGRAFIA
young art hunters associazione ets
via bramante 13 20154 milano
97890630151
La teofania di Artemide
Mauro Valsecchi
polvere di pigmento su carta
44x32cm cada uno
2200
La penombra in Atteone
Mauro Valsecchi
polvere di pigmento su carta
55x66cm con cornice
700
Questa notte fuori piove
Mauro Valsecchi
polvere di pigmento, spray su carta
42x30cm
400
Vertigini: come una risata in un teatro vuoto
Mauro Valsecchi
polvere di pigmento su carta
100x50cm
900
I sognanti vivono con gli occhi chiusi 2
Mauro Valsecchi
polvere di pigmento su carta
37x37cm
350
2024
duat of light, young art hunters, milano
re-gen, the yah factory (yah), milano
2023
Essenziale, paratissima, fondazione amleto bertoni, torino
2022
scrittura a perdere, galleria fang arte, torino
2021
stratificazioni di visioni, una torre per l’arte, antonella bosio, castellaro lagusello
2020
il talento delle donne, maf, milano
il notturno, galleria itinerante, arezzo
2019
taccuino selvaggio, millenium gallery, bologna
2018
il corso delle cose, progetto ztc, milano
2017
il tempo indeciso, sabrina drigo, milano
2015
giocando sulla soglia, spazio cabinet, milano
2013
flash art event, fm centro arte contemporanea, milano
2012
barbarie, viafarini, milano
BIOGRAFIA
young art hunters associazione ets
via bramante 13 20154 milano
97890630151
YAH ARTIST SINCE 2024
Relitti 1
Federico Catagnoli
rame, solfato di rame
25x17x15 cm
600
Relitti 3
Federico Catagnoli
rame, solfato di rame
14,5x20x22 cm
600
La stagione del raccolto 2
Federico Catagnoli
cianotipo su carta 1/10
68×50 cm
1500
Concrezioni
Federico Catagnoli
olio su tela
50×40 cm
800
2024
duat of light, young art hunters, milano
re-gen, the yah factory, young art hunters, milano
2023
morfeo, the yah factory, young art hunters, milano
yah art days 3, cascina campazzo, young art hunters, milano
2022
Fall(ASLEEP), Elena Caterina Doria, Cella Monte
Cosa vedi, oltre questi orizzonti, Antonella Bosio, Castellaro Lagusello
2021
Ed ecco verso noi venir per nave, Percorsi, viaggi e paesaggi, A.D.A.F.A., Cremona
2019
Terra Madre Horti Conclusi, Mario Quadraroli Daniela Gorla, Arsenale di Bertonico
2018
Before but around, Giulia Carletti, Studio Ipogeo, Milano
Disaccordi, Mariateresa Lattarulo e Carolina Mancini, Studio EO, Milano
Ho fissato uno sguardo che stava per scomparire, Studio Ipogeo, Milano
2017
JUST GOOD Friends – the reunion of common things, Hotel Premuda. Spotorno
Four, NABA Nuova Accademia di Belle Arti. Milano
2013
Dinamiche Animate, TorinoArtGallery, Torino
BIOGRAFIA
young art hunters associazione ets
via bramante 13 20154 milano
97890630151
YAH ARTIST SINCE 2024
Sementa cianotica
Marco Sperini
acrilico su tela
40x40cm
250
Peccato originale
Marco Sperini
acrilico su tela
50x50cm
300
Simbiosi
Marco Sperini
acrilico su tela
35x50cm
300
Il signore del mare
Marco Sperini
acrilico su tela
30x30cm
200
Resurrezione
Marco Sperini
acrilico su tela
30x30cm
200
2023
re-gen, the yah factory, yah, milano
morfeo, the yah factory, yah, milano
2020
giovani in arte, palazzo ferrajoli, roma
BIOGRAFIA
Marco Sperini nasce nel 1998 a Teramo. Pittore autodidatta, inizia a dipingere nel tentativo di dare forma a sogni che lo tormentano. Nel tempo si affascina al surrealismo e agli studi di psicoanalisi.
La sua pittura ibrida le forme oniriche ai corpi della veglia creando costruzioni che proliferano in uno spazio senza tempo. I suoi studi come fisioterapista e osteopata non solo gli consentono di esplorare e studiare ulteriormente il corpo, ma agiscono anche come stimolo per un’esplorazione più profonda della condizione umana. La sinergia tra la sua formazione in medicina manuale e quella artistica crea una rappresentazione del corpo caratterizzata da una profonda complessità, lontana dall’anatomia “vera” e dalla mera visione scientifica.
young art hunters associazione ets
via bramante 13 20154 milano
97890630151
Young Art Hunters, realtà da sempre impegnata nella promozione e divulgazione dell’arte emergente, inaugura ‘Re-gen(eration)’ una mostra dedicata ai nuovi artisti rappresentati 2024. I nove artisti in esposizione, si presentano al pubblico esponendo gli ultimi lavori in produzione ed inediti in esclusiva per la galleria The YAH Factory. Il percorso si articola tra opere pittoriche, collage, installazioni, fotografie digitali ed analogiche ed è un vero e proprio viaggio all’interno dell’inconscio dell’artista, tra emozioni, ricordi di vite trascorse e nuove sensazioni, pronte ad affascinare e far riflettere lo spettatore.
Federico Catagnoli
Epie
Marta Grimoldi
Cristian Iacono
Ipsilonpi
Thomas Pagani
Martyna Pietrasik
Marco Sperini
Mauro Valsecchi
Re-gen(eration) è materia che si rinnova, che fiorisce e rinasce per dare vita ad un nuovo movimento, giovane e senza regole dove gli artisti che ne fanno parte possono mettersi in gioco, spogliandosi di tutte quelle costrizioni troppo strette e che spesso limitano l’espressione artistica più pura.
un ringraziamento speciale a
LORENZA PAGLIARI . LIVIA OCCHIGROSSI . ILARIA RONZONI . LUCA TEMOLO DALL’IGNA . ANNA PENNATI . VITTORIA BASILE
Young Art Hunters è orgogliosa di presentare ‘Hic Et Nunc’, la mostra personale dell’artista Gianluca Ripepi. L’esposizione è un percorso attraverso due serie, Gesto-Colore e Paesaggi Mentali, entrambe approfondiscono il tema fondamentale del tempo.
Le due serie, seppur diverse tra di loro stilisticamente, si fondono perfettamente in un Hic Et Nunc, nel ‘qui ed ora’, permettendoci di osservare l’attimo prima del suo cambiamento, nel gesto appena concluso o in un paesaggio che è in attesa di fiorire, nuovamente.
La serie Gesto-Colore si risolve in pochi attimi gestuali dopo la preparazione della tavolozza, i Paesaggi Mentali invece, maturano, si evolvono, mutano, si ossidano, si alterano nel tempo come in un vero paesaggio, alludendo ad una alchimia fra i vari soggetti.
Il titolo Hic Et Nunc serve proprio ad enfatizzare questo tema, proponendo allo spettatore un viaggio nella frazione di secondo nel quale l’opera rimane immobile, imperturbabile, scontrandosi con il concetto di evoluzione, permettendoci di entrare silenziosamente nel suo mondo prima che possa distruggersi per ricrearsi.
Gianluca Ripepi, nato a Domodossola nel 1977, inizia il suo percorso artistico da autodidatta con lo studio dei classici della scultura classica ed ellenistica. Nel 2009, approfondisce la sua formazione frequentando i corsi liberi dell’accademia Aldo Galli di Como, avvicinandosi sempre di più all’arte astratta e partecipando a partire dal 2010, a diverse mostre personali e collettive.
Gesti e colore I
t.m. su tela
140×120 cm
2000
Paesaggio mentale III
t.m. su legno
94×76 cm
1000
Paesaggio mentale VI
t.m. su tela
50×50 cm
550
Paesaggio catrame II
t.m. su legno
57×41 cm
750
Paesaggio mentale VI
t.m. su legno
34×25,5 cm
300
un ringraziamento speciale a
LORENZA PAGLIARI . LIVIA OCCHIGROSSI . LUCA TEMOLO DALL’IGNA . ANNA PENNATI . VITTORIA BASILE
In occasione del primo anniversario della galleria The YAH Factory, Young Art Hunters, realtà da sempre impegnata nella promozione e divulgazione dell’arte emergente, inaugura ‘Morfeo’ una mostra dedicata alla tematica del sogno, reinterpretato secondo la tecnica e lo stile di dieci giovani artisti internazionali, uniti per dare spazio a tutte quelle esperienze che ognuno di noi vive durante la notte e a quelle che sembrano così reali durante il nostro dormiveglia.
Francesca Brivio . Federico Catagnoli . Klea Habibi . Ipsilonpi . Konstantin Lakstigal . Elia Panori . Martyna Pietrasik . Saki . Marco Sperini . Nicholas Zuliani
Un omaggio all’inconscio di ognuno di noi, a luoghi lontani e ai visi che ci sembrano così familiari quanto sinistri, al viaggio che ogni notte affrontiamo e che ci eleva verso una dimensione parallela, dolce o spaventosa che sia. E’ una mostra dedicata ai sogni ad occhi chiusi e a quelli nei quali ci perdiamo anche con gli occhi aperti.
Luoghi intimi in cui lo spettatore verrà proiettato senza dover chiedere il permesso, spazi congelati nel tempo così affascinati ed inquietanti da farci chiedere se si tratti di realtà o finzione, di verità o bugia.
Figli del cielo e del mare
Konstantin Lakstigal
olio su tela
120x70cm
Il mondo del sogno
Konstantin Lakstigal
olio su tela
120x70cm
La stagione del raccolto 1/10
Federico Catagnoli
cianotipo su carta 200g
60x130cm
2300
Giardino
Martyna Pietrasik
olio su tela
100x120cm
1200
3 a.m.
Francesca Brivio
olio su tela
120x100cm
2520
Peterpan
Saki
matite colorate su carta
45,5×60,6cm
3400
Come un sogno in un sogno
Ipsilonpi
t.m. su tela
50x100cm
500
Uovo alba
Elia Panori
Pennarello su plexiglass
122x50cm
800
un ringraziamento speciale a
LORENZA PAGLIARI . LIVIA OCCHIGROSSI . LUCA TEMOLO DALL’IGNA . ANNA PENNATI . VITTORIA BASILE
in collaborazione con
Sangue che scorre, fluisce, portando via con se il dolore, dando spazio alla rinascita, alla fioritura, come il ciclo della natura. Storie differenti di flussi costretti a rimanere silenziosi, nascosti e non raccontati, prendono adesso un loro spazio per potersi esprimere senza veli, senza segreti o timore di essere giudicati.
Blooming Blood è l’unione di due progetti appartenenti a due sguardi differenti, accomunati dalla delicatezza femminile e dalla passione per la fotografia analogica. Corpi vivi che sanguinano, in diversi contesti, vengono finalmente esposti e lo scorrere è vivo, naturale e finalmente ascoltato.
La mostra, in collaborazione con il Milano Photofestival, presenta due visioni penetranti su un duplice argomento che riguarda il ciclo mestruale e l’autolesionismo.
Per rendere eleganti e contemporaneamente intensi questi focus, le due fotografe emergenti Alice Brizzi e Giulia Frump, hanno lavorato insieme attraverso la fotografia analogica, per dare voce a testimonianze, storie e ricordi spersonalizzati della loro identità che fino ad ora hanno potuto rimanere solo nel silenzio e che adesso, invece, possono finalmente gridare al pubblico le sensazioni che hanno vissuto e che continuano a vivere.