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Sabrina Sensoli

sabrina sensoli

YAH ARTIST SINCE 2025

RICORDI INTERROTTI

“Me la ricordo, sai? Quella sensazione di ‘sentirsi a casa’ tra le tue braccia”

Ore 17:30 | Reception

        – Nome del paziente? Numero della stanza? Il medico riceverà in sala reparto dalle ore 18:00

 

“Resto qui, accanto a te, a tenerti per mano ancora per un po’”

 

Ore 17:45 | Stanza numero 4

Pranzo – scheda paziente: Primo – Minestra – Si |Secondo – Stracchino – Si |Frutta – Mela – No

        – Come stai? Hai fame? Ti ho portato un dolcetto

        – … lei è l’infermiera?

 

“Ho scattato una fotografia di te mentre respiri piano, i capelli ricci scomposti dal sonno movimentato.

Sei così tenero ed indifeso, guarda!”

 

Ore 18:00 | Sala reparto

        – Le condizioni attualmente sono stabili, sta reagendo bene alla somministrazione dei nuovi

          inibitori; c’è ancora un po’ di tempo

 

“Mi piace, sì mi piace, che il tuo odore mi rimanga addosso prima di andare a dormire, mi ci potrei abituare”

 

Ore 18:15 | Stanza numero 4

L’orario di visita sta per terminare, si pregano i visitatori di recarsi presso l’uscita entro le ore 18:30

        – Ciao, a domani, fai bei sogni

        – … lei è l’infermiera?

Sabrina Sensoli

…*

Tu così possente

il tuo corpo mi premeva contro il lavello della cucina,

 

         – Respiro

 

una frazione di secondo e la tua lingua

Avida

era già dentro di me.

 

         – Lentamente, la mia mano circumnaviga il mio viso

 

Io così passiva da assecondare

lo slancio di un corpo che non mi apparteneva;

nella mia testa gli insegnamenti di una vita

“non ne fare una tragedia, lascia stare”.

 

         – Fino a stringerlo in un pugno. Fa male.

 

“Non ne fare una tragedia. Lascia stare”.

*partecipando alla violenza

Sabrina Sensoli

CLUNK*

Ed ero così in bilico mentre oscillavo sul filo rosso delle mie scelte.

Quando qualcosa tentenna, basta un soffio di vento per farla cadere.

 

        *…

        Il mio cuore cade,

        la porta si chiude

        ed io, lentamente, cammino Cruda tra la gente.

Sabrina Sensoli

OCCASIONALI

Mani che mi stringono,

ma non sono

Casa,

labbra che mi baciano,

mentre i respiri si fondono di notte.

Ora,

Nuda

su questo letto

 

         – “Come fanno le tue braccia a non essere il mio posto?”

 

il vuoto mi pervade.

Sabrina Sensoli

BIO

Sabrina Sensoli, visual artist romana classe ’94, inizia ad utilizzare la poesia come mezzo espressivo nel 2024, inserendo la parola all’interno della sua attuale ricerca artistica: “La libreria della nostra vita” un viaggio di autoriflessione e trasformazione in cui rielabora emozioni provate e perdute in un dialogo intimo, nostalgico, desideroso di tornare a vivere in un luogo interiore che è stato soggiorno abituale e che ora è lontano; “discorsi interrotti” come un eco nel vuoto in un racconto inconfessato con un “tu altro” che non viene mai rivelato.

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via bramante 13 20154 milano

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Foto_Profilo YAH (1)

Anna Riti

anna riti

YAH ARTIST SINCE 2025

la ruga

Non voglio invecchiare irrigidendomi

in mille rughe profonde e spigolose.

 

Vorrei diventare sempre più smussata,

come una pietra immobile levigata

dall’azione del vento.

 

Vorrei che gli anni

mi togliessero ogni asperità

per giungere ad una rotonda perfezione.

 

Vorrei che il tempo mi donasse

la sua forma eterna, la sua fluidità.

Anna Riti

la rabbia

Nel cuore si alza un fuoco distruttore

Arde più di cento roghi estivi

 

Consuma la mia fibra

Di fragile paglia

 

In un istante si è impossessato

Di anima e corpo insieme

 

Mi guida su sentieri illuminati di follia

Scintillanti di desideri senza meta

 

Ottenebra il giudizio, confonde i sensi,

Sfonda il recinto della mente

Incornando chi si trova di fronte

Come un toro, furioso di corrida

 

E rapido com’è arrivato mi abbandona

Pelle ed ossa, senza polpa

 

Annerita dal suo passaggio

E dalla sua ombra

Anna Riti

the extremes

I am the soul crusher

I am death and despair

Cruelly aware of a world

I can’t abide

 

I am the joyous days

Of nothing-to-think-about

Of ingenuity and trust

And adrenaline-ridden hearts

 

I am both, I am none

Who am I is hard to say

 

Especially for me,

Especially in the extremes

Anna Riti

raw feelings

I feel so raw

Like the branch of a tree

Stripped of its leaves

Ready for spring

 

I feel so raw

Like uncarved marble

Violently blown

Out of its cave

 

I feel so raw

Like exposed bone

And nerves and blood

Peaking through the flesh

 

I feel so raw

Like thunder and bolt

Sweeping the land

An echoing roar

 

I feel so raw

Vulnerable and tired

With faults and fury

Storming quiet

Anna Riti

il mondo privato degli adulti

Profumo di pelle, penne

Dorate, scontrini, un burrocacao giallo

Spiccioli e un portamonete

La calcolatrice del cambio lire-euro

In plastica blu, dai tasti gommosi

Un foulard in seta consumato

Gli occhiali dal bordo tartaruga

Un delfino che regge le chiavi dell’auto

Un portafoglio gonfiato

Di tessere fedeltà al supermercato

E la tua mano

Dal pollice scavato

Logorato dall’ansia

Adorna di lentiggini e macchie solari

L’anello, solido e freddo

Sull’anulare lungo e senza smalto

Fa il paio con il tuo sorriso fermo

Le labbra serrate, due lame d’acciaio

solo

2024

Mostra di compleanno

banns

2024

machine dreams, scaldabagno

Una poesia molto cattolica, la tigre di carta

BIO

Anna Riti è una scrittrice e interprete di poesie di origini milanesi, la cui produzione si è sviluppata a partire dal 2018 sia in lingua italiana che inglese. I temi ricorrenti dei suoi testi derivano dalle sfide poste dalla gestione della sua condizione psichiatrica (disturbo di personalità borderline, BPD) nella relazione con gli altri e con il proprio sé. Frequente quindi è il riferimento a un mondo che a giorni alterni appare come nemico – ma anche al percorso terapeutico verso una convivenza più serena con la propria condizione. L’autrice sfrutta la poesia come mezzo per tradurre le cause profonde e le sfumature dei cambiamenti dei propri stati d’animo in linguaggi comprensibili al lettore – oltre che a lei stessa, tramite il processo di auto-analisi che la scrittura permette.

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FOTO_Alessandro Salemi (1)

Alessandro Salemi

alessandro salemi

YAH ARTIST SINCE 2023

A TU PER TU 

 

Ridammi un po’ di ciò che ero. 

Non sono figlio della circostanza, 

ma strenuo difensore di ciò che ci ha legati. 

Perché mi hai dimenticato? 

Hai buttato giù i raccordi 

che tenevano in piedi il mio ego. 

Di fronte, come in un duello, 

che non combatterò. 

L’epica del movimento e della luce 

restituisce al tuo volto ciò che la parola infinge. 

Una speranza ancora si snoda in uno sguardo, 

risento tutte le mie lacrime 

diventare in silenzio 

illibata acqua viva. 

Alessandro Salemi

A MARINA DI RAGUSA

 

È come se fossi ancora lì, 

dove anche i pensieri diventano 

ambrati, 

prendono forme di dune

sinuose e indefinibili. 

Anch’io come sabbia 

mi sfarino, 

mi faccio modellare dal vento, 

finisco sulla pelle 

o lungo la scia della strada… 

Su quel lungomare 

hanno transitato tanti miei sogni 

innocenti. 

Il cielo di Marina 

sa che non sono ancora spenti. 

Per questo ritorno 

e sempre la magia si riaccende. 

Non importa dove intanto 

sia finita la vita. 

Qui ritrovo me stesso 

e soltanto la luna è la meta. 

Alessandro Salemi

SU QUEL BALCONE 

Otto anni fa ero sporto da questo balcone 

quando uscisti per chiedermi 

se fosse tutto a posto. 

La tua voce lievemente tremava 

e il tuo istinto materno voleva 

prendersi cura di me. 

Il mio cuore affondava in acque di tenebre, 

come un singulto, 

e non sapevo che dire. 

Sembravi di tutti, ma non eri di nessuno, 

un raggio di sole che scalda e trascende 

ogni senso di misura. 

Il flusso della vita era un’irrefrenabile corrente 

nella quale eravamo disciolti, 

tu un’aquila bianca che squarciava 

il mio cielo di pece. 

Dallo sciabordio delle pagine sfogliate, 

dal sudore impresso sui banchi di scuola, 

al tintinnio dei bicchieri festanti, 

alle tue risa gioconde come baci di miele 

nell’oscurità della notte, 

tutto sembrava coperto da una magia, 

e in ogni lacrima si nascondeva 

il seme della rinascita. 

Ogni tua azione sembrava troppo, 

agli occhi di qualcuno eri scombinata, 

una nota fuori dallo spartito, 

per me eri l’unica melodia che si udiva 

dai battiti meccanici. 

Io ti amavo proprio per questo, 

non per come si ama una donna, 

ma per come si ama un essere umano. 

Ricordo che un giorno piansi pensandoti, 

la vita ha scelto di dividerci, 

forse in fondo le nostre luci 

si dovevano incrociare 

solo per quello spazio di tempo. 

Eppure mi chiedo lo stesso dove sia finita 

quella luce. 

Non dirmi ti prego 

che questo mondo ti ha corrotto, 

che qualcuno è riuscito a sporcare la tua innocenza, 

che ti sei fatta erodere 

dalla sostanza dei vermi che ti strisciavano 

ai piedi. 

Otto anni fa, su questo balcone, 

ti chiedevi cosa provavo, 

ora invece credi di conoscermi, 

di sapere tutto di me, 

oramai sono solo uno come tutti gli altri. 

Allora con la stessa lucidità spiegami 

perché dentro di me c’è ancora qualcosa di te, 

qualcosa che non vuol morire, 

e perché nella mia mente non riappari più 

come prima, 

ma nel mio cuore c’è ancora quella te 

che non morirà mai.

Alessandro Salemi

Sei assorta così da sembrare 

sempre in un altrove, 

con i tuoi occhi profondi ed evasivi 

che mi ricordano Roma. 

Chissà dove sono in questo momento, 

probabilmente in un altro antro di mondo 

o forse rivolti a questa gretta realtà, 

senza tanta poesia o giri di parole. 

Parole, non hanno bisogno 

di passare parole 

lungo le tue gote scoscese, 

lungo il solco disegnato dalle tue labbra… 

Non bastano parole 

per sfiorare i tuoi capelli biondi, 

arsi, l’altro lato della luna 

di questa mite e selvaggia 

terra latina. 

Alessandro Salemi

IL PRIMO MOMENTO

 

Vorrei tornare al primo momento in cui ci siamo conosciuti, 

l’inconsapevolezza scandiva le nostre parole 

e gli occhi sembravano vedere ciò che le parole 

non possono dire. 

Mi chiedo se davvero tu avessi colto la mia innocenza. 

Il cammino della vita è irto, 

soggetto a stress che forse non fanno parte di noi. 

Ognuno ha tanti sé, 

tante dimensioni che si sovrappongono, 

che tutte fanno parte dello stesso essere. 

Penso che non tutto possiamo controllare. 

E allora mi perdonerai se ancora ti penso, 

non per le logiche che sono subentrate dopo, 

ma per quel momento in cui gli occhi 

hanno visto ciò che le parole non possono esprimere. 

Adesso mi vedrai sorridere se ci rincontreremo, 

ma dietro la maschera c’è un dolore, 

che è lo stesso che squarcia il cuore del mondo. 

Ti sento lontana, sei assente, 

ma il sentimento di quel momento palpita ancora di vita 

e la forza che gli contrappongo 

non è maggiore di quella di una piuma 

che si solleva dal suolo 

per un soffio di vento. 

Alessandro Salemi

ILLUSTRAMI GREATEST HITS, ALMACH EDITORE, 2022

2023

YAD 3, illustrami 6, the yah factory, milano

2022

Ho visto i fiori volare, battuta a macchina

2015

riflessi, pagine

BIOGRAFIA

Alessandro Salemi nasce a Carate Brianza il 2 settembre ’91 e cresce a Besana in Brianza, precisamente nella piccola frazione bucolica di Brugora. Le sue origini sono siciliane, infatti confluiscono in lui aspetti di una sicilianità antica, trasmessi in particolare dal Nonno Luigi che è stato il suo mentore. Alessandro scrive poesie dall’età di 11 anni. Per lui scrivere poesie ha un po’ lo stesso senso che ha avuto il comporre musica per Amy Winehouse. Lei diceva “La musica è l’unica terapia che ho a disposizione per trasformare i miei fallimenti in vittoria”, Alessandro, parafrasando le sue parole dice che la poesia è lo strumento che ha per fare fronte alle sue emozioni e provare a cristallizzarle per trarne sollievo o metterne in risalto l’aspetto sublime. Le lettere hanno fatto parte della sua formazione; dopo le medie ha deciso di frequentare il Liceo classico, dove si è diplomo ma ha sempre vissuto le materie letterarie come una costrizione, per cui successivamente ha deciso di cambiare area di studi iscrivendosi prima in Giurisprudenza e poi in Scienze politiche. È grazie a Pier Paolo Pasolini che riscopre la bellezza e il valore di indagine delle lettere e anni dopo decide di riprendere gli studi ma questa volta scegliendo quelli giusti per se. Alessandro Salemi si laurea nel 2019 in Le4ere moderne, mentre ora è laureando di magistrale in Comunicazione. Dopo esperienze lavorative diverse è adesso collaboratore giornalistico con l’aspirazione di diventare professionista e provare a fare della scrittura un mestiere. Alessandro è felice di condividere le sue poesie con Young Art Hunters, un laboratorio di idee e creatività, per lui espressione di quella Milano illuministico-romantica sempre densa di novità e di vita.

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foto profilo Ila Amodio

Ilaria Amodio

ilaria amodio

YAH ARTIST SINCE 2022

Secondo te, 

possiamo amare la vita insieme

e ascoltare Guccini e Battiato

e poi, vicini, prendere fiato,

respirare al sole, 

mentre apriamo il finestrino

e canticchiamo in aria quella canzone;

come i viaggi in auto con papà:

tu sai darmi protezione?

Ilaria Amodio

Ti sogno leggera,

come nuvole rosa.

Così mi togli i macigni

che io sono ingombrante,

distrattamente pesante.

Ilaria Amodio

Potessi amarti

 

Potessi amarti,
ti amerei forte.
Ma che cos’è un amore senza tenerezza,
la tua è frivola passione,
ti arde e poi congela.
E in questo letto sono sola
e tutto sa di favore e compassione
e non è amore,
ma vergogna.
Potessi amarti,
ti amerei forte.

Ilaria Amodio

“Che te ne fai
di quegli incontri idealizzati
che non portano a niente”.
Lo direbbe mia madre,
se mi leggesse nella mente.
La mia libertà finisce
dove iniziano le tue mani.
Non dirlo alla gente.

Ilaria Amodio

Amarsi in pandemia

Ti ricordi quando c’era la pandemia
e aspettavamo di muoverci a zone.
A me piaceva quella rossa
che ci portava a passeggiare clandestini,
con la paura che ci beccassero a Natale.
A te piaceva quella gialla
che ti rendeva più sociale;
io però,
che non sapevo amare,
amavo la solitudine della rossa
che ti potevo avere senza disturbare.

Ti ricordi quando c’era il coprifuoco
e quella cena ci era andata di traverso
e mi hai lanciata dalla macchina al momento.
Ho aspettato un tuo messaggio,
che fosse anche arancione
che non doveva per forza essere d’amore,
ma una via di mezzo
tra il rosso passione della sera
e il giallo paura del mattino.

Io me lo ricordo quell’inverno a zone,
quando chiedevo l’arancione
che non potevo avere amore.

Ilaria Amodio

Vorrei gridarlo

Vorrei gridarlo
ai muri,
alle piante,
a quel passante sotto l’ombrello,
al mare che mi annega gli occhi da giorni,
a quella nuvola di Fantozzi
che non accenna a spostarsi.
Vorrei gridarlo
agli animali,
agli amanti finti e disperati,
agli amici di una vita,
a quegli omini incravattati
che t’amo di noia e disperazione,
di gioia e malinconia,
di tenera compassione.
A che serve tanta bellezza
se il cuore deve contenerla
e io vorrei solo gridarlo
che il cuore è un petardo
e quelli per strada sono i miei pezzi rotti
che come potevo gridare ai sordi?
Ti prego, raccoglimi.

Ilaria Amodio

Volevo solo un amore, collana il fromboliere, capponi editore, 2022

2023

YAD 3, illustrami 6, the yah factory, milano

2022

YAH ART DAYS vol.2 – illustrami 5, young art hunters, milano

2021

YAH ART DAYS ILLUSTRAMI 4, YOUNG ART HUNTERS, MILANO

BIOGRAFIA

Nata a Monza il 31 Maggio 1995. La passione per la poesia si sviluppa durante gli studi classici, quando, durante il ginnasio, partecipa a concorsi letterari organizzati dal liceo. La poesia è un mezzo di espressione, tra i temi ricorrenti l’amore, viscerale e multiforme. Originaria di Pizzo Calabro, incantevole borgo marittimo, fin da piccola, Ilaria trae dal mare nutrimento e ispirazione. Laureata in giurisprudenza, attualmente svolge la pratica forense. Ilaria considera la poesia necessità e diletto, oltre che il miglior modo per essere sinceri senza dare spiegazioni.

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ITA